CHIANTI

Il coronimo toscano Chianti è di origine etrusca, dato che si riporta chiaramente al gentilizio etr. CIANTE(-S) (da pronunziare KIANTE) che compare sia in una iscrizione rinvenuta a Chiusi (ET, Cl 1.1930) sia in una rinvenuta a Perugia (ET, PE 1.997). Purtroppo non conosciamo il significato di questo gentilizio etrusco, anche se è indubitabile che lo avesse.

Comunque possiamo tranquillamente affermare che il coronimo toscano deriva dal gentilizio di un antico proprietario etrusco chiamato CIANTE, il quale nella zona possedeva una certa proprietà e questa molto probabilmente era coltivata a vite. È proprio il fatto che l’originario toponimo sia diventato un coronimo, ossia abbia finito con l’allargare notevolmente la sua area geografica, ciò che fa intendere che questo allargamento sia stato effetto appunto della coltivazione della vite nella zona. Questo allargamento infatti non sarebbe avvenuto con un ortaggio o con un albero da frutto quasiasi, mentre con una pianta tanto utile e importante come la vite sì.

E da ciò è lecito trarre la conclusione che la coltivazione, l’ampia coltivazione della vite nella zona risalga anch’essa all’epoca degli Etruschi.

In quell’epoca di certo la produzione e la vendita del vino era molto più redditizia che nel presente, in conseguenza diretta del fatto che essa era assai meno diffusa di adesso. Ed è pertanto legittimo concluderne che la produzione e la vendita del vino costituisse una notevole fonte del benessere e della ricchezza degli Etruschi, molto più di quanto lo sia nel presente per i Toscani odierni (Cfr. Empoli).

Altri linguisti, Wilhelm Schulze (1933, 529), Silvio Pieri (1919, 29), Giovan Battista Pellegrini (1994, 67) e Carla Marcato (DT s.v.) avevano invece riportato il coronimo Chianti al gentilizio etr. CLANTE, CLANTI. Anche questa derivazione è senz’altro possibile, ma è meno stringente di quella proposta da me. Essa però ha il vantaggio di poter essere sottoposta a una ulteriore analisi al fine di chiarire quale mai potesse essere stato il suo significato originario, analisi che nessuno dei citati linguisti ha tentato di effettuare e che invece mi accingo adesso a fare io.

In etrusco dall’appellativo CLAN «figlio» è derivato l’altro “appellativo” CLANTE/I «figliastro o figlioccio o figlio adottivo», di cui però non è stato finora possibile chiarire l’esatto valore giuridico o sociale. Come suole accadere spesso in tutti i domini linguistici, da questo appellativo è derivato il citato gentilizio masch. etr. CLANTI e quello femm. CLANTIA.

Però è evidente che ai fini della spiegazione del coronimo Chianti dovremmo fare riferimento non all’appellativo CLANTE/I «figliastro, figlioccio, figlio adottivo», bensì soltanto al gentilizio o antroponimo CLANTI.

In ogni modo il richiamo alla intensa coltivazione della vite nella zona fin dall’epoca degli Etruschi varrebbe ugualmente bene.


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