I toponimi dell'altipiano di Abbasanta


Alla fine dell'anno accademico 1972/73, nella Facoltà di Magistero dell'Università di Sassari, si era laureata sotto la mia guida la signorina - ormai dottoressa - Battistina Carta, nativa di Borore, con una tesi di laurea intitolata Toponimia dei Comuni di Abbasanta, Aidomaggiore, Birori, Borore, Dualchi, Ghilarza, Noragugume, Norbello, Paulilatino, Sedilo. Come a tutti gli altri miei allievi, cui avevo assegnato una tesi di laurea analoga, anche alla signorina B. Carta avevo dato questi precisi compiti: I) Elencare tutti i toponimi che risultano nelle carte dell'Istituto Geografico Militare di Firenze, nelle Tavole Censuarie dei Comuni studiati e inoltre in altri eventuali repertori; II) Procedere al controllo della esatta pronunzia di ciascun toponimo in base alla effettiva pronunzia degli abitanti ed eventualmente procedere alla necessaria correzione; III) Raccogliere ed elencare altri eventuali toponimi dalla viva tradizione locale; IV) Tentare una prima "interpretazione" dei toponimi, anche in base a ciò che ne pensano i parlanti del luogo.
È del tutto evidente che su questa prima "interpretazione" tentata dai miei allievi, sono dopo intervenuto io, perfezionandola, anche con riferimenti etimologici, o dandola ex novo nel caso che i miei allievi non ne avessero tentato alcuna. Ed è dunque evidente che il lavoro dei miei allievi rarissimamente è andato oltre queste due operazioni fondamentali: a) raccolta del maggior numero possibile di toponimi; b) controllo della loro effettiva pronunzia ed eventuale rettifica della loro trascrizione. Invece la vera e propria "interpretazione linguistica" di ciascun toponimo, sia riguardo al suo «significato» sia riguardo alla sua origine od «etimologia» (almemo quando era possibile), è stata una operazione tutta mia. La "interpretazione linguistica" dei toponimi è una operazione molto difficile, che non si può richiedere e nemmeno prevedere neppure negli allievi più dotati dei nostri corsi universitari. In proposito sia sufficiente dire che esistono "linguisti" di professione che non hanno mai tentato di fare etimologie o, se le hanno tentate, ne hanno sbagliato parecchie.
Attribuito dunque a Cesare quello che è di Cesare, ossia indicato e precisato l'esatto lavoro fatto dai miei allievi e riconosciuto ad essi il merito dovuto, tanto più volentieri lo riconosco anche alla dott.a Carta, per il fatto che il suo lavoro è stato veramente degno di ogni elogio. Però è certo che la valenza scientifica, ossia esattamente "linguistica" della tesi che anche lei ha condotto sotto la mia guida, è propriamente mia. E tanto più mi sento di rivendicare questa mia "proprietà linguistica", in quanto io da qualche anno vado procedendo alla rivisitazione delle tesi di laurea di miei allievi, rivisitazione che fa seguito ad alcune mie notevoli esperienze di studio e ad importanti miei scritti: 1) Nel 1990 ho pubblicato il mio libro intitolato I cognomi della Sardegna - significato e origine, di cui ho appena finito la II edizione, accresciuta dei cognomi propriamente italiani e largamente migliorata, che porterà il titolo Dizionario dei Cognomi della Sardegna - indigeni e forestieri (ed è appena il caso di ricordare che la antroponomastica e la toponomastica sono tra loro strettamente legate, dato che spesso i toponimi derivano da nomi personali e viceversa); 2) Nel 1996 ho pubblicato il mio libro L'origine di Nùoro - i toponimi della città e del suo territorio e nel 1997 ho pubblicato l'altra opera I nomi di paesi città regioni monti fiumi della Sardegna - significato e origine; 3) Negli anni 2000 e 2003 ho pubblicato l'importante opera Dizionario della Lingua Sarda - fraseologico ed etimologico, in due volumi. Ebbene, è del tutto evidente che in virtù di questi miei ulteriori studi e di queste mie recenti pubblicazioni, la rivisitazione che sto facendo delle tesi dei miei allievi ha subìto una forte accelerazione verso il meglio.
Tengo infine a precisare che per quanto riguarda la toponomastica di Abbasanta ho tenuto ben presente la bella pubblicazione intitolata I toponimi del territorio di Abbasanta, fatta nel 1993 dalla «Associazione Archeologica Etnografica Abbasantese», presieduta da Raffalele Arca, pubblicazione alla quale del resto anche io avevo dato un certo contributo con suggerimenti specialistici.

Bibliografia essenziale con le rispettive sigle:
DEI Battisti C.- Alessio G., Dizionario Etimologico Italiano, I-V, Firenze 1950-1957.
DELI Cortelazzo M.- Zolli P., Dizionario Etimologico della Lingua Italiana, Bologna, I-V, 1979-1988; DELI2 II ediz. a cura di M. Cortelazzo e M. A. Cortelazzo, col soprattitolo Il nuovo etimologico, 1999.
DICS Pittau M., Dizionario dei Cognomi di Sardegna - indigeni e forestieri (sotto stampa)
DILS Pittau M., Dizionario della Lingua Sarda - fraseologico ed etimologico, I vol., Cagliari 2000, II vol. 2003, E. Gasperini Editore.
GDLI Battaglia S., Grande Dizionario della Lingua Italiana, I-XXI, Torino 1961-2002.
LISPR Pittau M., La Lingua Sardiana o dei Protosardi, Cagliari 2001, E. Gasperini Editore.
RNG Solin H. et Salomies O., Repertorium nominum gentilium et cognominum Latinorum, Hildesheim-Zürich-New York 1988.
Altre sigle si possono vedere esplicitate in una delle mie opere recenti. Preciso inoltre di avere, per ovvie esigenze di brevità di stampa, tralasciato di indicare le etimologie dei toponimi di facile interpretazione, le quali però possono essere tutte controllate nel mio citato Dizionario della Lingua Sarda.


ABBASANTA

Abba ia (Abbasanta): «acqua viva, sorgente vivace».
Abbasanta (Comune di A.): «acqua santa». Ant. ad Medias (vias) «a metà strada» [fra Karalis (Cagliari) e Turris Libisonis (Porto Torres)].
Acchile 'e sa sida, s' (Abbasanta): «il vaccile recintato con frasche».
Áiga (Abbasanta): tpn. che forse potrebbe essere confrontato col greco áix, aigós «capro, capra».
Angrone, s' (Abbasanta): «l'angolo o cantone appartato».
Antine Martine (Abbasanta): «Costantino Martino», proprietario del terreno.
Arga, s' (Abbasanta): «l'immondezza, il mondezzaio».
Arzola 'e figos (Abbasanta): «aia dei fichi».
Arzola 'e fruscos (Abbasanta): «aia dei pungitopo».
Arzola 'e lèpperes (Abbasanta): «aia delle lepri».
Arzola 'e Portis (Abbasanta): «aia di Portis», probabilm. cognome.
Arzola 'e sa fae (Abbasanta): «aia delle fave» (sing. collettivo).
Atza, s' (Abbasanta): «la punta, la cima».
Barracca, sa (Abbasanta): «la baracca, la capanna».
Bau 'e carruga (Abbasanta): «guado della «treggia, slitta per materiali, carro leggero per portare i covoni», che deriva dal lat. carruca (DILS).
Bau 'e nughe (Abbasanta): «guado del noce».
Bau 'e Pisanos (Abbasanta): «guado dei Pisanu», cognome al plur.
Bau 'e Santa Caderina
(Abbasanta) «guado di Santa Caterina».
Bau 'e su sálighe (Abbasanta): «guado del salice».
Bena 'e abulèos (Abbasanta): «sorgente o acquitrino dei puleggi» (pianta).
Bena 'e Jorghi (Abbasanta): «sorgente o acquitrino di Giorgio».
Bena 'e majales (Abbasanta): «acquitrino dei maiali».
Bena 'e Suluis (Abbasanta): «sorgente o acquitrino di .?.».
Benajola (Abbasanta): «piccolo acquitrino».
Benaorchis (Abbasanta): = Bena 'e Orchis «sorgente o acquitrino degli orchi».
Bidale o Bidile 'e Manunza (Abbasanta): «Vitale Manunza oppure pozza d'acqua di Manunza» (cognome; DICS).
Bidile 'e Orzi Ortu (Abbasanta): «pozza di Giorgio Ortu».
Bidile e Prochedda (Abbasanta): «pozza di Porcella», probabilm. cognome.
Bidile perdosu
(Abbasanta): «pozza pietrosa».
Bonaccossu
(Abbasanta): «Bonaccorso», nome proprio ital.
Brugu (Abbasanta): «borgo».
Brunellu (Abbasanta): «Brunello», cognome ormai estinto.
Bubbulicca, sa (Abbasanta): «la boccata d'acqua» (fonte).
Burecco, (B)Urecco (Abbasanta): forse è da connettere con gli appell. bòrona «nebbia fitta e bassa», burièle «nuvoloso, oscuro» (DILS). Vedi Burághene (Borore), Olecca (Ghilarza).
Cabitzudu (Abbasanta): cognome corrispondente ad un aggett. *cabitzudu «fornito di grossa testa», derivato da cabitza «testa, capo».
Caddighinos, sos (Abbasanta): «piccoli varchi con gradini», predisposti sui muri a secco per passare senza danneggiarli, da caddicare, caddigare «cavalcare, montare, saltare».
Calávrighe, su (Abbasanta): «il biancospino».
Campu mannu (Abbasanta»: «grande campo aperto».
Cannas (Abbasanta): «canne» oppure Cannas (cognome).
Cannas de mesu (Abbasanta»: «Cannas del centro».
Cannas mannu (Abbasanta): «Cannas grande».
Cannigheddu 'e s'ena (Abbasanta): «piccole canne dell'acquitrino» (sing. collettivo).
Cannigheddu 'e funtana (Abbasanta): «piccola canna della fonte» (sing. collettivo).
Cannisones, sos (Abbasanta): «le cannucce palustri».
Cántaru, su (Abbasanta): «la fontana».
Caramarzu, su (Abbasanta): «il rifugio naturale, la spelonca» (DILS).
Caredda (Abbasanta): cognome (DICS).
Carrazu, su (Abbasanta): «il carnaio, il luogo di interramento di carogne» (DILS).
Castèa, cala 'e Gastèa (Abbasanta): «tana dell'acero?», probabilm. relitto sardiano o protosardo da connettere forse col fitonimo costi «acero trilobo» (Acer monspessulanum) oppure «bòssolo» (Buxus sempervirens). Vedi Costi (Nùoro).
Chenale (Abbasanta): «canale, valle lunga e stretta», variante di canale.
Chenaleddu (Abbasanta): «canaletto, valletta lunga e stretta».
Chirigheddu (Abbasanta): «piccolo Quirico».
Codina 'e su gostarbu (Abbasanta): «roccia affiorante del pioppo».
Codinas, sas (Abbasanta): «rocce piatte, rocce affioranti», probabilm. relitto sardiano o protosardo (LISPR, DILS II).
Collare (Abbasanta): «collare, striscia di terra non coltivata» (DILS); può essere anche un cognome (DICS).
Conca 'e su grau (Abbasanta): «grotta del chiodo».
Contonera, sa (Abbasanta): «la cantoniera».
Contones, sos (Abbasanta): «i cantoni, i massi squadrati», probabilm. di una tomba di gigante distrutta.
Contza, sa (Abbasanta): «la conceria».
Coronzu (Abbasanta): «macigno».
Corrigas (Abbasanta): cognome plur. corrispondente all'altro più comune Corrias (DICS).
Corte ‘e Santa Caderina, sa (Abbasanta): «la corte di Santa Caterina».
Corte ‘e Sant'Amata, sa (Abbasanta): «la corte di Sant'Amata».
Corte comunale, sa (Abbasanta): «la corte del Comune», recinto riservato al bestiame incostudito.
Cortes, sas (Abbasanta): «le corti, i cortili».
Costa 'e Chenale (Abbasanta): «costone del canale».
Costa mala (Abbasanta): «costone cattivo o impervio».
Costarbu, su (Abbasanta): «il pioppo»; = fustiarbu «pioppo» (DILS).
Covoccada, sa (Abbasanta): «la coperchiata», riferito al lastrone di un dolmen distrutto (DILS). Vedi Cobercada (Dualchi), Copercada (Borore).
Cracchera (Abbasanta): «gualchiera». Vedi Cracchériga (Norbello).
Crastu 'e pardu (Abbasanta): «roccione del prato».
Crastu ladu (Abbasanta): «roccione largo o piatto».
Crebos (Abbasanta): «cervi».
Crecchedu (Abbasanta): «querceto», da creccu, chercu «quercia».
Creccos lobados (Abbasanta): «querce congiunte». Vedi Chercos lobados (Borore).
Crèssias, sas (Abbasanta): «i ciliegi».
Cubadda (Abbasanta): cognome che deriva dal lat. caballa (DICS).
Cuguruntzi, su (Abbasanta): «il cocuzzolo» (DILS II).
Cunzau 'e Sant'Umínigu (Abbasanta): «chiuso di San Domenico».
Cunzau 'e Santu Diadoru (Abbasanta): «chiuso di San Teodoro».
Cunzau 'e su legau (Abbasanta): «chiuso del legato, della donazione».
Cunzau 'e su Re (Abbasanta): «chiuso del Re» = Tanca Regia.
Cunzau mannu (Abbasanta): «chiuso grande».
Cunzau nou (Abbasanta): «chiuso nuovo».
Cuzu 'e s'arenada (Abbasanta): «l'angolo del melograno».
Cuzu 'e sa féurra (Abbasanta): «l'angolo della ferula».
Cuzu 'e sa murta (Abbasanta): «l'angolo del mirto».
Cuzu 'e sas molas (Abbasanta): «l'angolo delle macine oppure dei cespugli».
Cuzu intr' 'e corra (Abbasanta): «l'angolo tra corna (di fiume)».
Cuzu, su (Abbasanta): «l'angolo appartato, il chiuso».
Ederosu (Abbasanta): «(sito) pieno di edera».
Ena 'e sa menga (Abbasanta): «acquitrino dell'airone».
Ena 'e sos pirastos (Abbasanta): «vena, acquitrino dei perastri o peri selvatici».
Ena 'e su garduléu (Abbasanta): «vena, acquitrino del carciofo selvatico».
Ena 'e trásine, s' (Abbasanta): «l'acquitrino del trascinamento» (?), da trasinare «trascinare».
Ena longa, s' (Abbasanta): «la vena lunga, l'acquitrino lungo».
Ena manna, s' (Abbasanta): «la vena grande, il grande acquitrino».
Enale mannu, su (Abbasanta): «il grande terreno ricco d'acqua».
Enaleddu, s' (Abbasanta): «il piccolo terreno ricco d'acqua».
Enarzu, 's (Abbasanta): «sito di vene, grande sorgente».
Enturzone, s' (Abbasanta): «il grande avvoltoio».
Fenugarzu, su (Abbasanta): «il sito dei finocchi selvatici».
Feurredu (Abbasanta): «feruleto, sito di ferule».
Figu niedda (Abbasanta): «fico nero» (frutto ed albero).
Filighedu (Abbasanta): «felceto, luogo di felci».
Fossu, su (Abbasanta): «il fosso».
Fraigada (Abbasanta): «(casa?, via?) fabbricata».
Funtana 'e álinos (Abbasanta): «fonte degli alni».
Funtana 'e josso (Abbasanta): «fonte di giù».
Funtana 'e orrúos (Abbasanta): «fonte dei rovi».
Funtana 'e su crabonaju (Abbasanta): «fonte del carbonaio».
Funtana cana (Abbasanta): «fonte biancastra», letteralm. «fonte canuta». Vedi Funtana canosa (Borore).
Funtana etza (Abbasanta): «fonte vecchia».
Funtana noa (Abbasanta): «fonte nuova».
Funtana púdida (Abbasanta): «fonte puzzolente».
Fustigheddu (Abbasanta): «fuscello, bastoncino».
Iddáu, su (Abbasanta): «il pascolo comunale», da (b)idda «villaggio, paese».
Ighinas de sa crèssia, sas (Abbasanta): «le vicine del ciliegio»; "erano sezioni di terreno di 40 are (vicine fra loro) che erano donate del Comune agli sposi novelli" (Raffaele Arca).
Ighinau de mura, s' (Abbasanta): «il vicinato del mucchio di pietre».
Ighinzu, su (Abbasanta): «il «viticcio, la fiammola o vitalba». Vedi Bighinzone (Borore), Idighinzu (Paulilatino).
Incile (Abbasanta): corrisponde all'appell. ital. incile «imbocco di canale» (GDLI).
Irríu 'e su Tzuri, s' (Abbasanta): «il rivo del Tzuri».
Irríu de Bonorchis, s' (Abbasanta): «il rivo di Bonorchis».
Irríu de tzia Justa, s' (Abbasanta): «il rivo di zia Giusta».
Irríu mannu, s' (Abbasanta): «il rivo grande».
Irríu pitzíu, s' (Abbasanta): «il rivo piccino».
Iscala 'e su carru, s' (Abbasanta): «la scala o erta del carro».
Iscala 'e zirdu (Abbasanta): «scala o erta del cedro» (agrume).
Istrada 'e Bosa, s' (Abbasanta): «la strada di Bosa».
Istrada etza, s' (Abbasanta): «la strada vecchia».
Itzi (Abbasanta): cognome (DICS). Vedi Nuracchitzi.
Leada, sa (Abbasanta): «il grande solco per ricevere l'acqua degli altri solchi».
Ligas, sas (Abbasanta): «le Ligas», cognome delle proprietarie (DICS).
Lisandru, su (Abbasanta): «il macerone» (pianta anche confusa con l'«oleandro» a causa della corrispondenza fonetica).
Littu, su (Abbasanta): «il bosco».
Lizu, su (Abbasanta): «il giglio».
Losa (Abbasanta): «tomba»: famoso nuraghe così chiamato per le numerose tombe ad incinerazione di epoca romana situate entro il suo recinto sacro.
Mandra 'e fustes (Abbasanta): «recinto per bestiame dei bastoni».
Mandra 'e oddèos (Abbasanta): «recinto per bestiame delle capanne»; (b)oddéu «capanna di pastori» (DILS). Vedi Osoddèo.
Mandra 'e s'èdera (Abbasanta): «recinto per bestiame dell'edera».
Mandra ('e) eda (Abbasanta): «recinto per bestiame della bietola».
Marinzani (Abbasanta): corrisponde al gentilizio e cognomen lat. Marinianus (RNG), in caso genitivo, dalla locuzione (praedium) Mariniani (UNS 160).
Masone 'e procos (Abbasanta): «branco di maiali».
Matta niedda (Abbasanta): «cespuglio nero».
Merchis (Abbasanta): «(i) Merche» (cognome con plur. di famiglia; DICS).
Meriagu 'e oes (Abbasanta): «sito ombroso dove meriggiano i buoi».
Mesu 'e inzas (Abbasanta): «fra vigne».
Mesu 'e irríos (Abbasanta): «fra rivi». Vedi Mesu 'e rios (Aidomaggiore).
Mesu enas (Abbasanta): «fra sorgendi od acquitrini».
Mólinos (Abbasanta): «molini».
Mont' 'e su cavalleri, su (Abbasanta): «il monte del cavalier (Raffaele Sanna)».
Monte, su (Abbasanta): «il monte».
Montigheddu, su (Abbasanta): «il monticello».
Montigu (Abbasanta, rione): «monticello».
Mura 'e anzones (Abbasanta): «mucchio di pietre degli agnelli».
Mura 'e Cocco (Abbasanta): «mucchio di pietre di Cocco» (cognome).
Mura 'e corzos (Abbasanta): «mucchio di pietre delle cuoia».
Mura 'e Cossu (Abbasanta): «mucchio di pietre di Cossu» (cognome).
Mura 'e crabiga (Abbasanta): «mucchio di pietre della cavicchia».
Mura 'e faes (Abbasanta): «mucchio di pietre delle fave».
Mura 'e fenugu (Abbasanta): «mucchio di pietre dei finocchi selvatici» (sing. collettivo).
Mura 'e figu (Abbasanta): «mucchio di pietre del fico».
Mura 'e forru (Abbasanta): «mucchio di pietre del forno».
Mura 'e Francu (Abbasanta): «mucchio di pietre di Franco» (nome proprio).
Mura 'e Íddari (Abbasanta): forse «mucchio di pietre dell'edera», relitto sardiano o protosardo, da riportare all'appell. èllera, èrela, èrella «edera» e da connettere con gli altri tpn. Íddaro (Bottidda), Illorái (villaggio e tpn. Lula), Irilái (Oliena), Irillái (Nùoro), Illirí (Orune).
Mura 'e ide (Abbasanta): «mucchio di pietre della vite (selvatica)».
Mura 'e ílighes (Abbasanta): «mucchio di pietre dei lecci».
Mura 'e láuros (Abbasanta): «mucchio di pietre degli allori».
Mura 'e Nigola (Abbasanta): «mucchio di pietre di Nicola».
Mura 'e perda 'e pane (Abbasanta): «mucchio di pietre della pietra di pane». Raffaele Arca: "Per la presenza di macine del periodo romano, o per la trasformazione del nome proprio «Pietro de Pani»".
Mura 'e Perdu Scanu (Abbasanta): «mucchio di pietre di Pietro Scanu».
Mura 'e prochiles (Abbasanta): «mucchio di pietre dei porcili».
Mura 'e putzu (Abbasanta): «mucchio di pietre del pozzo».
Mura 'e s'irgu (Abbasanta): «mucchio di pietre del vitellino».
Mura 'e Santu Ilianu (Abbasanta): «mucchio di pietre di San Giuliano».
Mura 'e Sínnari (Abbasanta): «mucchio di pietre di Sínnari».
Mura 'e sórighes (Abbasanta): «mucchio di pietre dei sorci».
Mura 'e toffa(d)u (Abbasanta): «mucchio di pietre del fossato».
Mura 'e úlimos (Abbasanta): «mucchio di pietre degli olmi».
Mura 'e zuras (Abbasanta): «nuraghe dei giuramenti».
Mura ('e) ermanu (Abbasanta): «mucchio di pietre (del) fratello germano».
Mura perdosa (Abbasanta): «nuraghe pieno di pietre».
Muras de campu (Abbasanta): «mucchi di pietre del campo».
Muras de Carente (Abbasanta): «mucchi di pietre di Carente» (cognome, DICS).
Muras prochinas (Abbasanta): «mucchi di pietre porcini, cioè di maiali».
Muratzolu, su (Abbasanta) «il nuraghetto» oppure «il muretto». Vedi Nuratzolu.
Murighessa, sa (Abbasanta): «il gelso».
Muru 'e sa figu, su (Abbasanta): «il muro del fico».
Muru tuvudu (Abbasanta): «muro bucato».
Muschío (Abbasanta): relitto sardiano o protosardo da connettere con gli altri toponimi Muscái (Ballao, Iglesias, Sadali), Múscari (Mamoiada), Musculla (San Vito), Muscurái (Villamassargia), Muscurú (Villagrande Str.), Muscuttile (Siligo), Muscái o Nuscái (Sadali), Musqudorrái (Oliena), Nuscái (Marrubiu), Nuscalè (Loculi), Muntrécu Nuscalè (= «cisto profumato»? Lula), Nuschè (Dorgali), Nuschèle (Nùoro), (ossitonia, suffissi e suffissoidi) e con l'appell. nuscu, nusqu «muschio, odore, profumo» (LISPR, DILS II).
Níbbari, su (Abbasanta): «il ginepro».
Nieddosa (Abbasanta): «(terra) nerastra».
Nioddío (Abbasanta): probabilm. relitto sardiano o protosardo da confrontare col lat. niger, nigellus «nero» (finora di etimo incerto; DELL, DELI).
Noso, sos (Abbasanta): «i nuovi» (chiusi?), oppure «i nodi, gli ammassi di rocce».
Nuracche pitzinnu (Abbasanta): «nuraghe piccolo».
Nuracchitzi (Abbasanta): probabilm. = Nuracche 'e Itzi «nuraghe di Itzi» (cognome, DICS).
Nuratzolu, su (Abbasanta): «il nuraghetto». Vedi Muratzolu.
Nurru (Abbasanta): probabilm. variante di murru «muso».
Olía, s' (Abbasanta): «l'olivo,-a» (anche collettivo).
Orrocca 'e Chenale, s' (Abbasanta): «il dirupo di Chenale».
Orrojas de Onnare (Abbasanta): «i rigagnoli di Gonario» (nome proprio).
Ortu 'e josso, s' (Abbasanta): «l'orto di giù».
Ortu 'e tanca, s' (Abbasanta): «l'orto della Tanca (Regia)».
Osoddèo (Abbasanta): probabilm. da un originario sos oddèos «le capanne di pastori». Vedi Mandra 'e oddèos.
Òtzia
(Abbasanta): potrebbe corrispondere all'appell. gúttiu, guttíu, gúttia «goccia», riferito ad una fonte. Vedi Ótzilo (Aidomaggiore).
Ozastros, sos (Abbasanta): «gli olivastri od olivi selvatici».
Pala 'e carradore (Abbasanta): «costa del carrettiere o trasportatore».
Pala 'e s'arzola, sa (Abbasanta): «la costa dell'aia».
Pala 'e sas moderinas (Abbasanta): «la costa dei mucchi di pietre».
Pala 'e sos suerzos (Abbasanta): «costa delle sughere».
Pala 'e tzíppula (Abbasanta): «costa della frittella»; ma potrebbe anche essere il cognome mediev. Zipula(s) (CSMB 82, 83).
Pardigheddu (Abbasanta): «piccolo prato comunale».
Pardu 'e funtana noa (Abbasanta): «prato della fonte nuova».
Pardu 'e Sant'Antoni (Abbasanta): «prato di Sant'Antonio».
Pardu prenu (Abbasanta): «prato pieno o seminato».
Pardu serrau, su (Abbasanta): «il prato chiuso o recintato».
Paule 'e s'anade (Abbasanta) «palude dell'anatra».
Paule 'e sermentos (Abbasanta): «palude dei sarmenti».
Paule 'e tzia Cuncòrdia, sa (Abbasanta): «la palude di zia Concordia».
Paule manna (Abbasanta): «palude grande».
Paule pitzía (Abbasanta): «palude piccola».
Paule, sa (Abbasanta): «la palude».
Pauledda, sa (Abbasanta): «la piccola palude».
Paulesa, sa (Abbasanta): «la zona paludosa» oppure «la nativa di Paulilatino».
Perda crappida (Abbasanta): «pietra fessurata o spaccata».
Perda longa (Abbasanta): «pietra lunga».
Perdu Arzu (Abbasanta): «Pietro Vargiu».
Perdu Puzone (Abbasanta): «Pietro Puggioni».
Pilu 'e atzarzu (Abbasanta): «pelo d'acciaio» (probabilm. soprannome del padrone del terreno).
Pir'ifferta (Abbasanta): = pira ifferta «pero innestato».
Pira 'e pardu (Abbasanta): «pero del prato».
Piras, sas (Abbasanta): «i peri».
Pirastos, sos (Abbasanta): «i perastri o peri selvatici».
Pispisu (Abbasanta): «bisbiglio, brusio» (probabilm. soprannome de padrone del terreno).
Pitzurri (Abbasanta): probabilm. corrisponde alla forma mschilizzata del cognome Pitzurra (DICS).
Ponte 'e paúle (Abbasanta): «ponte della palude».
Ponte 'e Pauleddu (Abbasanta): «ponte di Paolino» oppure «della piccola palude».
Ponte 'e sa dáina (Abbasanta): «ponte della daina».
Pontes, sos (Abbasanta): «i ponti».
Portale mannu, su (Abbasanta): «il grande portale».
Portaleddu, su (Abbasanta): «il portoncino o piccolo portale».
Pranu, su (Abbasanta): «il piano o pianoro».
Préide Máuru (Abbasanta): «prete Mauro».
Procazones (Abbasanta): «maialetti».
Procazos (Abbasanta): «porcari». Vedi Porcarzos (Borore).
Prochile 'e Pistore (Abbasanta): «porcile di Pistore» (cognome del proprietario del terreno).
Prochiles, sos (Abbasanta): «i porcili».
Proinca, sa (Abbasanta): «la pervinca».
Putzu 'e Cordogu (Abbasanta): «pozzo di Monocolo» (soprannome del padrone del terreno).
Putzu 'e crèsia (Abbasanta): «pozzo di chiesa».
Putzu 'e cresieddu (Abbasanta): «pozzo di chiesetta» oppure «pozzetto di chiesa».
Putzu 'e crobos (Abbasanta): «pozzo dei corvi».
Putzu 'e Fadda (Abbasanta): «il pozzo di Fadda» (cognome).
Putzu 'e Losa, su (Abbasanta): «il pozzo di Losa».
Putzu 'e Manca (Abbasanta): «il pozzo di Manca» (cognome).
Putzu 'e préide Atzori, su (Abbasanta): «il pozzo di prete Atzori».
Putzu 'e tórrunu (Abbasanta): «pozzo della carrucola».
Putzu ('e) ena (Abbasanta): «pozzo (dell') acquitrino».
Putzu nou (Abbasanta): «pozzo nuovo».
Puzoninu (Abbasanta): «sito ricco di uccelli».
Reverada, sa (Abbasanta): forse «la riparata».
Rughe 'e Antoni Ánghelu, sa (Abbasanta): «la croce di Antonangelo».
Rughe etza, sa (Abbasanta): «la croce vecchia».
Rughe manna, sa (Abbasanta): «la croce grande».
Sant'Amada (Abbasanta): «Sant'Amata».
Sant'Antoni (Abbasanta): «Sant'Antonio».
Sant'Austinu (Abbasanta): «Sant'Agostino».
Santa María (Abbasanta): «Santa Maria».
Santu Larentu (Abbasanta): «San Lorenzo».
Santu Martinu (Abbasanta): «San Martino».
Saraighinos (Abbasanta): «saraceni».
Sarchinena (Abbasanta): forse = s'arcu ena «l'arco dell'acquitrino».
Seberasolu, su (Abbasanta): probabilm. «il sito pietroso, ghiaioso», da sèbera, tzèpara «pietrame, pietraia, ciottolame, ghiaia».
Serra 'e (a)menta (Abbasanta): «crinale della menta».
Serrau 'e crèsia (Abbasanta): «chiuso della chiesa».
Serrau 'e criccu (Abbasanta): «chiuso del cerchio».
Serrau 'e funtana (Abbasanta): «chiuso della fonte».
Serrau 'e linu o Lioni (Abbasanta): «chiuso del lino o di Lino o Leone» (nomi personali).
Serrau 'e sa omo (Abbasanta): «chiuso della casa».
Serrau 'e su nuracche (Abbasanta): «chiuso del nuraghe».
Serrau 'e traes (Abbasanta): «chiuso delle travi».
Serrau tundu, su (Abbasanta): «il chiuso tondo».
Sínnari (Abbasanta): relitto sardiano o protosardo da accostare all'altro tpn. Sennori e da confrontare - non derivare - col fitonimo tosc. sénnero, sènaro, sènero «sedano» (anche quello selvatico od appio).
Sirba nòa (Abbasanta): «selva nuova», «insieme dei polloni, fogliame o fusto nuovo di una pianta».
Suiles (Abbasanta): «porcili».
Suluis (Abbasanta): probabilm. relitto sardiano o protosardo, da collegare agli altri Subái (Mogorella), Sulái (Osini), Sulana (Luras), ma di significato ignoto.
Suzarga (Abbasanta): «spaccassassi» (Celtis australis L.). Vedi Surbiaghe (Sedilo).
Tanca 'e s'enaleddu (Abbasanta): «tanca del piccolo sito ricco d'acqua».
Tanca 'e su Re (Abbasanta): «Tanca del Re o Regia».
Tanca Regia (Abbasanta): «Tanca Regia o del Re».
Tanchitta, sa (Abbasanta): «la piccola tanca».
Tentorzu, su (Abbasan5ta): «il giovenco o puledro di due anni pronto alla domatura».
Terra aperta, sa (Abbasanta): «la terra aperta, non recintata».
Terra ruja (Abbasanta): «terra rossa, argilla».
Terra segada, sa (Abbasanta): «la terra tagliata», cioè segnata da spaccature estive, perché argillosa.
Tirías, sas (Abbasanta): «le ginestre spinose».
Tragada (Abbasanta): «(terra) trascinata», cioè "alluvionata" (?). Vedi Cuzu 'e Tragada.
Trainari (Abbasanta): probabilm. «(torrente) trascinatore», da trainu «torrente».
Trossáela (Abbasanta): forse = trotza, trossa, tròccia «cordicella per legare i sacchi», «fascina, fascio di frasche»
Tziu Anzone (Abbasanta): «zio Angioni» (cognome, DICS).
Tziu Corona (Abbasanta): «zio Corona» (cognome, DICS).
Tziu Marzaneddu (Abbasanta): «zio Volpicina» (soprannome del padrone del terreno).
Tziu Marzani (Abbasanta): «zio Volpe» (soprannome del padrone del terreno).
Tziu Miale (Abbasanta): «zio Michele» (nome proprio).
Tzoa, sa (Abbasanta): «il vetrice» (pianta).
Tzorrágana (Abbasanta): probabilm. «sito di rigagnoli», da Tzurraccu.
Tzuri, Tzurí, su (Abbasanta): probabilm. «il getto, d'acqua», da riportare all'appell. sardiano o protosardo thurru, turru, tzurru «getto d'acqua, zampillo, fontana con cannello, cascata o polla d'acqua, fuoruscita improvvisa d'acqua dopo un temporale» (DILS II, LISPR). Vedi Turru (Borore); cfr. tpn. Zuri.
Tzurraccu (Abbasanta): probabilm. da thurru, tzurru, «rigagnolo, getto d'acqua, fontana con cannello, cascata o polla d'acqua, fuoruscita improvvisa d'acqua dopo un temporale». Vedi Tzuri, Orraccu (Ghilarza). Vedi Turru (Borore).
Urruarzu, s' (Abbasanta): «il roveto».
Utturinu 'e fronti, s' (Abbasanta): «il viottolo di fronte».
Utturinu 'e sa tzorfa, s' (Abbasanta): «il viottolo del sorbo».
Utturinu 'e sas menduleddas, s' (Abbasanta): «il viottolo dei piccoli mandorli».
Zaccardani (Abbasanta): sembra un cognome ital.
Zana (Abbasanta): «fata».

AIDOMAGGIORE

Abba ('e) eras (Aidomaggiore): «acqua (delle) edere».
Aidomaggiore [pronunzia locale (B)Idumajòre, nell'Ottocento Áidu Majòre] (Comune di A.): corrisponde all'appell. ághidu, áidu «varco, passaggio» + ital. maggiore (DILS II).
Arzola 'e lèppere (Aidomaggiore): «aia della lepre».
Baccarzos (Aidomaggiore): «vaccari».
Bantine Pianu (Aidomaggiore): «Costantinio Pianu» (nome e cognome; DICS).
Bártziga (Aidomaggiore): «bazzica» (gioco di carte) (probabilm. soprannome del padrone del terreno).
Bastía, sa, nuraghe (Aidomaggiore) «la fortezza», dall'ital. bastia.
Bena 'e tziddo (Aidomaggiore): probabilm. «sorgente del tesoro nascosto» oppure «del terreno comunale chiuso». Vedi Borta 'e tziddu.
Benale 'e Murza (Aidomaggiore): «terreno ricco d'acqua di Murgia» (cognome).
Bernardu Pala (Aidomaggiore): «Bernardo Pala» (come e cognome).
Biriola
(Aidomaggiore): probabilm. «(fonte) gocciolante», da birare, «traboccare, versare»; oppure potrebbe derivare dal cognomen lat. Beriola (RNG).
Bolèssene (Aidomaggiore): considerato che il tpn. Bolòtana, anticam. si diceva Golessen, probabilm. entrambi sono da connettere col fitonimo sardiano o protosardo golósti, (g)olósti(u), (g)olóstri, bolóstiu «agrifoglio».
Borgotti, Brogotti (Aidomaggiore): cognome ital. Borgotti (documentato, ad es., a Milano).
Borta 'e tziddu (Aidomaggiore): «svolta del tesoro nascosto» oppure «del terreno comunale chiuso»; tziddu probabilm. variante di siddu (DILS). Vedi Bena 'e tziddo.
Busurtéi
(Aidomaggiore/Sedilo): probabilm. relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto.
Costa 'e riu (Aidomaggiore): «costone del rivo».
Crábia (Aidomaggiore, Milis): corrisponde all'appell. sardiano o protosardo carba, carva, qárv(i)a «ramo d'albero».
Crabile 'e juncos (Aidomaggiore): «caprile dei giunchi».
Crabitta (Aidomaggiore): «capretta».
Cunzaos (Aidomaggiore): «chiusi» (sost.).
Diegu Puzone (Aidomaggiore): «Diego Puggioni» (nome e cognome).
Faules (Aidomaggiore): «crivelli larghi di giunco».
Filighedu (Aidomaggiore): «felceto, luogo di felci».
Frassu, su (Aidomaggiore): «il frassino».
Frosianu (Aidomaggiore): probabilm. «sito dove abbonda la paglia», da frosa «pagliuzza» (manca nel DES).
Funtana ia (Aidomaggiore): «fonte viva».
Funtana niedda (Aidomaggiore): «fonte nera, nerastra».
Ilói, Illói (Aidomaggiore): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto.
Iscusórgiu, s' (Aidomaggiore): «il nascondiglio».
Ispinedu (Aidomaggiore): «spineto, luogo di spini».
Jua, sa (Aidomaggiore»: «la mandria di bovini», che deriva dal lat. iuga.
Leune
(Aidomaggiore): relitto sardiano o protosardo (suffisso), ma di significato ignoto.
Liori (Aidomaggiore): «volpe», nome tabuistico che corrisponde al nome pers. Liori, Lioni, Leoni «Leone».
Máganos (Aidomaggiore): probabilm. = mánagos «monaci».
Marturiatza (Aidomaggiore»: «grande invalida», indicazione della proprietaria.
Mascalíos (Aidomaggiore): se fosse da ricostruire in *Mascalinos significherebbe «mascolini».
Masone Majore (Aidomaggiore): «branco di ovini maggiore».
Matzarighe (Aidomaggiore): potrebbe significare «panzone,ventruto», da matza «pancia, ventre», come soprannome del padrone del terreno.
Mesu 'e rios (Aidomaggiore): «fra rivi». Vedi Mesu 'e irríos (Abbasanta).
Mura 'e crèsia (Aidomaggiore): «mucchio di pietre della chiesa».
Mura 'e frocchis (Aidomaggiore): «mucchio di pietre dei fiocchi» (di lana lasciati sui rovi dalle pecore).
Mura 'e oes (Aidomaggiore): «mucchio di pietre dei buoi» oppure «dei Boi» (cognome plur.).
Mura 'e papadis (Aidomaggiore): probabilm. «mucchio di pietre delle capre senza corna» (DILS).
Muraera oppure Mura ('e) era (Aidomaggiore): «senape» oppure «mucchio di pietre dell'edera».
Mura fratta (Aidomaggiore): «nuraghe crollato».
Mura frenugosa (Aidomaggiore): «mucchio di pietre pieno di finocchi selvatici».
Nugrástala (Aidomaggiore): probabilm. deriva da una forma *Mugrástula, col significato di «piccola femmina di muflone, mufloncina».
Nuradorzu (Aidomaggiore): probabilm. deriva da un *muradorzu «sito di mucchi di pietre».
Nuraghe 'e sédinas (Aidomaggiore): «nuraghe delle corde fatte con peli della coda o della criniera del cavallo».
Nuraghe ('e) uras (Aidomaggiore): corrisponde al plur. del fitonimo lat. ura scorpiu, a sua volta dal greco ourhà skorpíou «scorpiuro», citata dallo Pseudo Apuleio, «pianta del genere delle Papilionacee, comprendente varie specie erbacee con frutti a legume cilindrico ed arcuato come la coda dello scorpione» [vedi Urásala (Ghilarza)]; oppure corrisponde al cognome Uras (DILS II).
Ótzilo (Aidomaggiore): potrebbe corrispondere all'appell. guttale, guthale «gocciolatoio» (Baronia), riferito ad una fonte. Vedi Òtzia (Abbasanta).
Padru longu (Aidomaggiore): «prato lungo»; ma potrebbe essere Pedru Longu (nome e cognome del proprietario del terreno).
Paule 'e codina(s) (Aidomaggiore): «palude della/e roccia/e piatta/e».
Paule 'e tostoine (Aidomaggiore): «palude della testuggine».
Paule lada, sa (Aidomaggiore): «la palude larga».
Pedra itta (Aidomaggiore): «pietra fitta» (menhir di età preistorica).
Pédrighes (Aidomaggiore): «pernici».
Perda pinta (Aidomaggiore): «pietra colorata».
Pischina 'e Sinnis (Aidomaggiore): «pozzanghera di Sinnis» (cognome).
Pittúi (Aidomaggiore): è il cognome Pittui (DICS) del proprietario del terreno.
Pontighe ('e) mérulas (Aidomaggiore): «ponticello dei merli».
Riu ('e) acca (Aidomaggiore): «rivo della vacca» (sing. collettivo).
Sanilò, nuraghe (Aidomaggiore): relitto sardiano o protosardo (ossitonia), ma di significato ignoto.
Sant'Árvara (Aidomaggiore): «Santa Barbara».
Serra 'e su oe (Aidomaggiore): «costa del bue» (sing. collettivo).
Síriga (Aidomaggiore): corrisponde al nome personale femm. Síriga «Quirica o Ciriaca». Vedi Sirca (Oniferi/Orotelli, Sarule).
Sòrolo, nuraghe
(Aidomaggiore): probabilm. da intendersi *s'Òrolo. Vedi Òrolo (Bortigali).
Spadatzu, su (Aidomaggiore): «il banchetto, convivio».
Succhiau, nuraghe (Aidomaggiore): forse da intendersi su 'e Chiai «il nuraghe di Chiai» (cognome).
Taeri (Aidomaggiore): probabilm. corrisponde a Taleri (Noragugume/Sedilo).
Tanca 'e sas coras (Aidomaggiore): «tanca dei rigagnoli».
Tenaghe (Aidomaggiore): «picciolo dei frutti» (probabilm. soprannome del padrone del terreno).
Tilinchis (Aidomaggiore): probabilm. corrisponde all'appell. tzerrigu, tzirriga, tzarriga, thirriqa «lombrico», retroformazione di tzirringò(n)i, tziringone, tilingrone «lombrico».
Toliana, nuraghe (Aidomaggiore): forse potrebbe corrisponde all'aggett. solianu-a «soleggiato», con riferimento ad una zona.
Tosíngalu (Aidomaggiore): relitto sardiano o protosardo, che forse significa «pozzanghera». Vedi Putzáncaru (mediev., CSPS 404). Probabilm. uguale all'altro tpn. Tosinghene (Sedilo).
Troccu 'e s'ia (Aidomaggiore): «dirupo della via».
Trogátzile (Aidomaggiore): forse corrisponde all'appell. troga, trogu «scusa, pretesto, inganno». Vedi Trogatzu (Riola).
Trotzolái (Aidomaggiore): probabilm. da connettere coi tpn. Trottodde (Sedilo), Trotzaní (Austis).
Túlinu (Aidomaggiore, San Vito): relitto sardiano o protosardo, ma di significato ignoto. Cfr. Tolino (Sedilo), Tulino (Banari).
Tuvámene (Aidomaggiore): probabilm. «luogo di cespugli», da tuvu «cespuglio», a sua volta dal lat. tufa «cespuglio, pennacchio di fronde» (DILS).
Urbare ('e) oes (Aidomaggiore): «recinto dei buoi», corriponde al mediev. uuluare, bulvare, gulvare, gulbare, che probabilm. deriva dal lat. vulva «vulva, matrice, utero» (in origine il vulvare sarà stato destinato alle vacche figliate; cfr. CSPS 63) (DILS). Vedi Serra ('e) urbaris (Sedilo).
Úrigu (Aidomaggiore): può corrispondere all'aggett. úrigu-a «prospero, turgido-a» (DitzLcs, DSIL), probabilm. dal lat. uber,-eris «fecondo, ubertoso, copioso» con metatesi e cambio di suffisso (M.P.; manca nel DES) oppure corrisponde al cognome Urigu (DICS).
Zanni (Aidomaggiore): «Gianni» (nome personale del proprietario del terreno).
Zinnías (Aidomaggiore): corrisponde all'appell. tzinnía «giunco» (al plur.).
Zirchiles (Aidomaggiore): corrisponde all'appell. irchile «recinto per capretti», con la concrezione dell'articolo su irchile, s'irchile (al plur.).

BIRORI

Aladorza (Birori): «vilucchio» (pianta).
Bardera (Birori): «zona di cardi», da bardu, gardu «cardo».
Battías, sas (Birori): «le vedove».
Bau ('e) cannas (Birori): «guado delle canne».
Bidúi (Birori/Macomer, Sarule) (suffissoide) forse da connettere - non derivare - col lat. vitis «vite» (selvatica e domestica), che sarà un relitto "mediterraneo", dato che non si può accettare la sua connessione vulgata col lat. viere «curvare».
Birori (Bírori, pronunzia locale Bíroli, ant. Birole) (Comune di B.): dalla struttura fonetica del tpn. si intravede che esso è di matrice protosarda o sardiana. Trova riscontro in questi altri tpn.: Bírrola (Nùoro/Oliena), Birolò (Siniscola); Bírolo, Biralò (Buddusò), mentre non trova riscontro in alcun appell., per cui non se ne intravede per nulla il significato (DILS II). Cfr. Costa 'e Íroro (Birori).
Bullitta (Birori): «bolletta» (chiodino da calzolaio) (soprannome del padrone del terreno).
Corrizola (Birori): «giovenca con le corna corte».
Costa 'e Íroro (Birori): «costone di Birori».
Cuguttu (Birori): «cappuccio», «cima».
Ermos, sos (Birori): «i terreni sterile e incolti».
Farruntu (Birori): «formaggio fresco, fatto fermentare e cotto», di origine ignota (manca nel DES).
Funtana 'e eranu (Birori): «fonte di primavera».
Iscra 'e s'abba santa, s' (Birori): «l'aiola dell'acqua santa».
Loches (Birori): «(i) Loche» (cognome al plur.).
Lucutéi (Birori/Silanus): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto.
Martas (Birori): «martore».
Mattedu, su (Birori): «il cespuglieto, luogo di cespugli».
Miuddu (Birori): «midollo».
Mura 'e faes (Birori): «mucchio di pietre delle fave».
Mura frorida (Birori): «mucchio di pietre fiorito».
Mura pranosa (Birori): «mucchio di pietre piatto».
Muras bárbaras (Birori): «muri barbari, rozzi».
Noatza (Birori): forse «(terra dissodata) di recente», da nou «nuovo».
Nuraghe 'e Serras (Birori): «nuraghe dei Serra» (cognome plur.).
Nuraghe arbu (Birori): «nuraghe bianco».
Nuraghe cuau (Birori): «nuraghe nascosto».
Nuscadore (Birori); «odorante, profumante», da nuscare «odorare».
Oddetta (Birori): «colletta, tassa, imposta», dal lat. collecta.
Orosái, nuraghe (Birori, Pozzomaggiore): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), probabilm. da confrontare - non derivare - dal lat. rosa, che è di probabile matrice "mediterranea" (DILS II).
Padru 'e cannas (Birori): «prato delle canne».
Padru 'e lússia (Birori): «prato della bùgnola» (granaio cilindrico fatto di canna intrecciata). Vedi Órrios, sos (Dualchi).
Pala 'e cane (Birori): «pendio del cane».
Palattu, nuraghe (Birori): «palazzo».
Pedra 'e Oddetta (Birori): «pietra di Oddetta» (vedi).
Pedra 'e s'altare (Birori): «pietra dell'altare» (si tratta di un dolmen).
Pendino (Birori): potrebbe corrispondere all'appell. pendina, pendizone «orecchino», «bargiglio».
Puttu 'e suiles
(Birori): «pozzo dei porcili».
Sant'Istèvene (Birori): «Santo Stefano».
Sérbine (Birori): relitto sardiano o protosardo (suffisso), ma di significato ignoto.
Sòrolo, nuraghe (Birori): probabilm. da intendersi *s'Òrolo. Vedi Òrolo (Bortigali).
Tanca 'e su puttu, sa (Birori): «la tanca del pozzo».
Úrighe (Birori): corrisponde all'aggett. úrigu-a «prospero, turgido-a» (DitzLcs, DSIL), probabilm. dal lat. uber,-eris «fecondo, ubertoso, copioso» con metatesi e cambio di suffisso (M.P.; manca nel DES).

BORORE

Abba giumpada (Borore): «acqua attraversata» (= terreno d'oltre il guado).
Acchileddu, s' (Borore): «il piccolo vaccile».
Accotzái (Borore): probabilm. relitto sardiano o protosardo (suffissoide), di significato ignoto.
Adde 'e sas piras (Borore): «valle dei peri».
Alasones (Borore): «grandi agrifogli», accrescitivo di alase.
Arculentu (Borore): «abrotano» (Artemisia abrotanum L.).
Arghentu
(Borore): «argento».
Árulas (Borore): «arelle, porcilaie».
Arzola 'e Piludi (Borore): «aia di Piludi», probabilm. soprannome del padrone del terreno, derivato dall'aggett. piludu «peluto, peloso».
Aspru, s' (Borore): «il sito aspro e sterile».
Badde pedrosa (Borore): «valle pietrosa».
Bau 'e mela (Borore): «guado del melo» (sing. collettivo).
Bau 'e nughes (Borore): «guado dei noci».
Bau ('e) accas (Borore): «guado delle vacche».
Bia 'e carru (Borore): «via del carro» (sign. collettivo).
Bighinzone (Borore): probabilm. «grande viticcio». Vedi Ighinzu (Abbasanta).
Bogadas, sas (Borore): «i bucati fatti con la lisciva».
Bòrore (Comune di B.): le documentazioni mediev. del tpn. sono concordi nell'indicare come consonante iniziale la velare sonora G-: Gorare e Gorore nel Condaghe di Trullas (CSNT2 65, 65.1, 65.4, 278.1), nel Condaghe di Silki (CSPS 74), nelle Rationes Decimarum Italiae, Sardinia (RDS 185, 365, 863) e nel Codex Diplomaticus Sardiniae (CDS I 834/2). Queste forme si possono connettere bene con l'appell. sardiano o protosardo gòra, góri, còra, qòra «canale, grande solco, scolatoio, ruscello», il quale è da confrontare - non derivare - col tosc. gòra «fossato, canale» (comunemente presentato come vocabolo di sostrato; DEI, AEI, GDLI, DELI). Probabilm. Gorare è al plurale (UNS num. 3), per cui significherebbe «canali o ruscelli». In linea di fatto il territorio del paese risulta solcato da numerosi canali naturali e ruscelli (DILS II).
Burághene, Burám(m)ene (Borore): forse è da connettere con gli appell. bòrona «nebbia fitta e bassa», burièle «nuvoloso, oscuro» (DILS). Vedi Burecco (Abbasanta).
Busola (Borore): probabilm. diminutivo di busa «ferro per lavorare a maglia», attribuito come soprannome al padrone del terreno.
Calávrighes, sos (Borore): «i biancospini».
Canna úrpina (Borore): «cardo dei lanaioli» (Dipsacus ferox L.).
Cariasas
, sas
(Borore): «i ciliegi».
Casas (Borore): «capanna» oppure «arnie».
Castellana (Borore): «castellana».
Castigadu (Borore): «stupido, cretino» (soprannome del padrone del terreno).
Chea 'e Nastasi (Borore): «valletta di Anastasio».
Chea 'e su porcu (Borore): «valletta del maiale» (sing. collettivo).
Cherbos (Borore): «cervi».
Chercos lobados (Borore): «querce congiunte». Vedi Creccos lobados (Abbasanta).
Chilighin(n)i (Borore): probabilm. relitto sardiano o protosardo (suffisso), forse da confrontare - non derivare - col greco kylix,-ikos «boccale, coppa». Cfr. Chilichere (Orune), Calitènnero (Bono).
Coa 'e sa mela, sa (Borore): «l'estremità del melo».
Coa 'e su attu, sa (Borore): «la coda od estremità del gatto».
Coa pedrosa, sa (Borore): «l'estremità pietrosa» (di un terreno).
Codes (Borore): «rocce».
Cogolatzu (Borore): forse da leggere Codulatzu, peggiorativo di códule «masso» oppure = codulathu, codulattu-a «pesante come un sasso» (DILS), come soprannome del proprietario del terreno.
Columbos (Borore): «colombi».
Contones, sos (Borore): «i cantoni, i massi squadrati», probabilm. di una tomba di gigante distrutta.
Copercada (Borore): «coperchiata», riferito a qualche lastrone di dolmen distrutto (DILS). Vedi Cobercada (Dualchi), Covoccada (Abbasanta).
Costa ('e) enas (Borore): «costone (delle) sorgenti o (degli) acquitrini».
Crabiles betzos (Borore): «caprili vecchi».
Crastu 'e ábile (Borore): «roccione dell'aquila».
Crastu rúggiu, su (Borore): «il roccione rosso».
Don Bainzu (Borore): «don Gavino».
Donna Ominga (Borore): «donna Dominga» (nome proprio di origine spagnola).
Duos nuraghes (Borore): «due nuraghi».
Élighe ('e) onna (Borore): «leccio (della) donnola».
Ena rúggia, s' (Borore): «la vena rossa, l'acquitrino rosso».
Enadorzu, s' (Borore): «il terreno umido adatto per la semina» (DILS, ena).
Fangarzu, su (Borore): «il fangario, sito di fango».
Ferulatza (Borore) «ferulaccia» (sing. collettivo).
Figu (Borore): «fico» (sing. collettivo).
Figu ránchida (Borore): «fico amaro» (sing. collettivo).
Figu rúggia (Borore): «fico rosso» (sing. collettivo).
Filigosu (Borore): «(sito) pieno di felci».
Foddeddis (Borore): «piccoli mantici» (detto di individui che mettono in giro tutte le notizie che vengono a sapere) (plur.) (DILS).
Frades Faeddas (Borore): «fratelli Faedda» (cognome plur.).
Fruscos (Borore): «pungitopo» (plur.).
Frúttighe (Borore) «(terreno) fruttuoso».
Funtana 'e don Domitri (Borore): «fonte di don Demetrio».
Funtana 'e fílighe (Borore): «fonte della felce».
Funtana 'e Manai oppure mannái (Borore): «fonte di Manai» (cognome) oppure «della nonna o bisnonna».
Funtana 'e mela (Borore): «fonte del melo» (sing. collettivo).
Funtana 'e pedra (Borore): «fontana di pietra».
Funtana ('e) Elías (Borore): «fonte di Elias».
Funtana canosa (Borore): probabilm. «fonte biancastra», da canu-a «canuto, biancastro-a». Vedi Funtana cana (Abbasanta).
Funtana lada (Borore): «fonte larga».
Funtanedda (Borore): «piccola fonte».
Furchiddas (Borore): «forcelle».
Fustigheddu (Borore): «fuscello, bastoncino».
Fustinaga (Borore): «carota».
Giaga 'e corte (Borore): «cancello rustico del cortile».
Giuanne Frore (Borore): «Giovanni Flore» (cognome).
Giuanne Pedraghe (Borore): «Giovanni Pietraia» (soprannome del padrone del terreno).
Giudeu, su (Borore): «il Giudeo».
Giunchedu (Borore): «giuncheto, luogo di giunchi».
Imbértighe (Borore) «nascondiglio» (nome di una tomba di gigante), da imbertu-a «nascosto-a».
Infurcadu, s' (Borore): «l'impiccato».
Interenas (Borore): = inter enas «(sito) tra sorgenti».
Iscaledda, s' (Borore): «la scaletta o salitella».
Iscra, s' (Borore): «la zona coltivabile presso fiumi, zona di orti, aiola, zona di aiole».
Ispinarba, s' (Borore): «la carlina» (pianta), letteralm. «spina bianca».
Ispissu, s' (Borore): «la (vegetazione) spessa o folta».
Istrampu, s' (Borore): «la cascatella».
Laccheddu, su (Borore): «la piccola conca» (anche sulla roccia).
Laccunas, sas (Borore): «i trogoli» o «le fosse d'acqua morta».
Littu, su (Borore): «il bosco».
Lughío (Borore): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto.
Magheddu 'e porcos
(Borore): «macello di maiali».
Magóssula (Borore): potrebbe forse significare «piccola maga».
Mammuscone (Borore, nome di dirupo): «spauracchio dei bambini», «spaventapasseri».
Mandras (Borore): «recinti per bestiame».
Mandras de Pala Piccamola (Borore): «recinti per bestiame di Pala Aguzzatore di macine» (cognome e soprannome del padrone del terreno).
Marghin 'e Istara (Borore): probabilm. «margine, limite di Stara» (cognome); ma potrebbe essere Martin'Istara «Martino Stara».
Martinaghe (Borore): «piccolo Martino» (nome proprio, da una forma bizantina Martinákios).
Matta 'e sa ide, sa (Borore): «il cespuglio della vite (selvatica)».
Matta 'e sa muzere, sa (Borore): «il cespuglio della moglie».
Matzíscula (Borore): potrebbe significare «pancina», doppio diminutivo di matza «pancia», come soprannome del padrone del terreno.
Mel'ábrina, sa (Borore): «il melo/la mela asprigna», letteralm. «mela cinghialesca».
Mesu 'e tanca (Borore): «in mezzo alla tanca».
Monte ('e) Asara (Borore): «monte di Asara» (cognome, DICS) oppure «della vitalba» (atzara).
Monte, su (Borore): «il monte».
Mudregu, su (Borore): «il cisto» (pianta).
Mullana (Borore): probabilm. è la forma femm. del cognome Mullanu (DICS).
Mura 'e cabones (Borore): «mucchio di pietre dei capponi».
Mura 'e frenugu (Borore): «mucchio di pietre del finocchio selvatico» (sing. collettivo).
Mura 'e furru (Borore): «mucchio di pietre del forno».
Mura 'e ide (Borore): «mucchio di pietre della vite (selvatica)».
Mura 'e láuros (Borore): «mucchio di pietre degli allori».
Mura 'e lizos (Borore): «mucchio di pietre dei gigli».
Mura 'e marrone (Borore): «mucchio di pietre del marróne o grossa zappa».
Mura 'e marzane (Borore): «mucchio di pietre della volpe».
Mura 'e pinnas (Borore): «mucchio di pietre delle penne di uccello».
Mura 'e pungas
(Borore): «mucchio di pietre degli amuleti o delle magie».
Mura 'e putzu (Borore): «mucchio di pietre del pozzo» oppure «di Putzu» (cognome).
Mura 'e sa figu
(Borore): «mucchio di pietre del fico».
Mura 'e sas árulas
(Borore): «mucchio di pietre delle porcilaie».
Mura 'e sauccos
(Borore): «mucchio di pietre dei sambuchi».
Mura 'e toffa(d)u
(Borore): «mucchio di pietre del fossato».
Mura ('e) ulmu (Borore): «mucchio di pietre dell'olmo».
Mura luosa (Borore) «mucchio di pietre pieno di euforbia» (lua).
Muros lobados (Borore): «muri congiunti».
Muttianu (Borore): forse significa «muto», da muttu! «zitto!» (DILS).
Mutzone (Borore): accrescitivo del cognome Mutzu (DICS).
Nou 'e Pedru Ferradu (Borore): «nodo o ammasso di rocce di Pietro Ferrato» (nome e soprannome del padrone del terreno).
Nou 'e sos suerzos (Borore): «nodo o ammasso di pietre delle sughere».
Nou 'e truncu mucru (Borore): «nodo o ammasso di pietre del tronco mozzato».
Nuraghe ('e) urpes (Borore): «nuraghe delle volpi».
Nuraghe albu (Borore): «nuraghe bianco».
Orghéi (Borore, Nùoro): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), da connettere con l'appell. orga, orghe «polla d'acqua, zampillo, sorgente», (Dorgali) anche «fioritura».
Orta 'e Giuassintu (Borore): «svolta di Giacinto» (nome proprio).
Ortigosu (Borore): «(terreno) pieno di ortiche».
Ortigu, Urtigu (Borore): «sughero».
Ortu 'e mólinu (Borore): «orto del molino».
Oschèra (Borore, fonte): relitto sardiano o protosardo, da connettere con l'appell. oscheddu, (b)uscheddu, ischeddu, isqeddu «fango, limo, melma, spazzatura del cortile». Vedi Oschéi (Ghilarza), Oschèle (Dorgali).
Pala 'e crèsia (Borore): «pendio della chiesa».
Pala 'e su ardu (Borore): «pendio del cardo».
Pattada, sa (Borore): «pianoro o piccolo altipiano e luogo di ampio orizzonte», frequente come tpn., da pattare «pattare, allineare, mettere alla pari».
Paule 'e duos nuraghes (Borore): «palude dei due nuraghi».
Paule 'e mariane (Borore): «palude della volpe» oppure «di Mariane» (cognome, DICS).
Paule 'e Nivatzi (Borore): probabilm. «palude di Novazzi», cognome ital. documentato, ad esempio, a Milano.
Páulu Asili (Borore): «Paolo Basilio», doppio nome personale.
Pedra 'e Bardile (Borore): «pietra di Bardilio» (nome personale).
Pedra in cúccuru (Borore): «pietra in testa».
Pedru Feghe (Borore): «senecione» (Senecio vulgaris L.).
Pedru Ferradu
(Borore): «Pietro Ferrato» (nome e soprannome del padrone del terreno).
Pedru Oe (Borore): «Pietro Boe» (nome e cognome).
Perda, sa (Borore): «la pietra» (sing. collettivo).
Piccoleddu (Borore): «Piccoletto» (soprannome del padrone del terreno).
Pilinzone (Borore): «crusca d'orzo» oppure «gelone» (soprannome del padrone del terreno).
Piludi (Borore): probabilm. soprannome del padrone del terreno derivato dall'aggett. piludu «peluto, peloso».
Pirastru, su (Borore): «il perastro p pero selvatico».
Pisanu, su 'e Pisanu (Borore): «il terreno di Pisanu» (cognome).
Pischedda (Borore): «grossa cesta per trasportare uva e panni» oppure cognome.
Pischina 'e Chíghine (Borore): «pozzanghera di Chighine» (cognome).
Porcarzos (Borore): «porcari». Vedi Procazos (Abbasanta).
Pranu 'e chercu (Borore): «piano della quercia».
Pubuttu, nuraghe (Borore): probabilm. corrisponde all'appell. pubutza, pubutzu «punta, cima» (DitzLcs).
Putzola, funtana (Borore): probabilm. «fonte a forma di pozzo».
Putzigheddu (Borore): «piccolo pozzo».
Putzu ('e) oes (Borore): «pozzo dei buoi».
Putzu, su (Borore, Sedilo): «il pozzo».
Rios de láccono (Borore): «rivi di confine».
Riu Mene (Borore): il secondo vocabolo è di significato ignoto. Se fosse da leggere Menne, sarebbe un cognome (DICS).
Rojas, sas (Borore): «i rigagnoli».
Runcu 'e porcheddu (Borore): «muso di maialetto» oppure «cima del maialetto» (sing. collettivo).
Sálighe, su (Borore): «il salice».
Santa Filídiga (Borore): «Santa Felicita».
Santu Ainzu (Borore): «San Gavino».
Santu Lussurzu (Borore): «San Lussorio o Rossore».
Sega-broccas (Borore): «rompi-anfore» (soprannome del padrone del terreno).
Sérbine (Borore): relitto sardiano o protosardo (suffisso), ma di significato ignoto.
Serra 'e anniles (Borore): «costa dei recinti per agnelli».
Serra meana (Borore): «costa mediana».
Serra, sa (Borore): «la costa o crinale di montagna».
Sòlene, nuraghe (Borore): probabilm. relitto sardiano o protosardo, ma di significato ignoto.
Sones (Borore): probabilm. è la forma logudorese del cognome campidanese Sonis (DICS).
Sorghío o Zorghío (= Zerchias?) (Borore): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), probabilm. da connettere con l'altro Sòrgono (vedi).
Sorighina, sa (Borore): «l'asparago bianco» (sing. collettivo).
Su 'e Urbanu (Borore): «il terreno di Urbano».
Suerzu, su (Borore): «la sughera».
Subra 'e Cardía, sa (Borore): «la (tanca) sopra (quella) di Cardia» (cognome).
Tánara, Tánnara (Borore, Nurri/Serri), Tanaro (Nùoro), Tannori (Villagrande Stris.): relitto sardiano o protosardo forse variante dei tpn. Támara (Macomer, Olbia), Tamara (Nuxis, Santadi, Villaverde).
Tanca 'e Melchiorre Murenu (Borore): «tanca di Melchiore Murenu» (famoso poeta in lingua sarda).
Tanca 'e sa marchesa (Borore): «tanca della marchesa».
Tanca 'e sa monza (Borore): «tanca della monaca».
Tanca 'e sa nughe, sa (Borore): «la tanca del noce».
Tanca manna (Borore, Nùoro): «tanca grande».
Tidos (Borore): «colombacci, piccioni selvatici» oppure «(i) Tidu» (cognome al plur.).
Tinniesus (Borore): «(siti) di thinniga, t(h)innía «alfa, sparto, giunco marino», «giunco spinoso».
Tòscono (Borore): corrisponde all'appell. toscone, tòscono «fetore, veleno» (DILS).
Tóssilo (Borore/Macomer): relitto sardiano o protosardo, ma di significato ignoto. Cfr. Tosilo (Ula Tirso).
Tottori (Borore/Macomer): corrisponde al nome proprio Tottore, vezzeggiativo di Salvatore.
Trainu, su (Borore): «il torrente».
Tres nuraghes (Bonorva, Borore, Mores): «tre nuraghi».
Turru (Borore): «rigagnolo, getto d'acqua, cascata o polla d'acqua, fuoruscita improvvisa d'acqua dopo un temporale». Vedi Tzurí (Abbasanta)
Tzia Corda (Borore): «zia Corda» (cognome).
Uatzu (Borore, Tonara): potrebbe forse corrispondere al cognome Seatzu (DICS), con la caduta del supposto articolo determinativo.
Úlmos (Borore): «olmi».
Ungrone, s' (Borore): «l'angolo o cantone appartato».
Uore (Borore): potrebbe corrispondere all'appell. sudore, suore «sudore» (DILS), con la caduta del supposto articolo determinativo.
Zinnías (Borore): corrisponde all'appell. tzinnía «giunco» (al plur.).


DUALCHI

Acchil'artu, s' (Dualchi): «il vaccile alto».
Adde 'e riu (Dualchi): «valle del rivo».
Ambisuas (Dualchi): «sanguisughe».
Arbarighinu, s' (Dualchi): «il Barbaricino».
Baratta (Dualchi): «di poco prezzo», probabilm. riferito ad una donna di facili costumi.
Bardalatzu (Dualchi): probabilm. peggiorativo di bárdule,-u «zolla di terra con l'erba attaccata».
Bidiana (Dualchi): probabilm. «(zona) di viti», da bide «vite».
Bilippone (Dualchi): «Filippone» (none personale del proprietario del terreno all'accrescitivo).
Borta 'e príderu (Dualchi): «svolta del prete».
Buda (Dualchi): «sala palustre, tifa» (pianta).
Caddaris (Dualchi): «cavallanti» (plur.)
Cadelanu, su (Dualchi) «il Catalano».
Cancheddu (Dualchi): «piccolo recipiente di terracotta», «trogolo del maiale», variante di concheddu.
Cobercada (Dualchi): «coperchiata», riferito a qualche lastrone di dolmen distrutto (DILS). Vedi Covoccada (Abbasanta), Copercada (Borore).
Crabas (Dualchi): «capre», oppure cognome Cabras (DICS).
Cubas (Dualchi): «botti».
Dualchi - Il toponimo suona localmente Duálche e Duárche e risulta del tutto isolato nella toponimia sarda (esiste soltanto il toponimo Duarcone in territorio di Galtellì/Loculi, che probabilmente è l'accrescitivo di Duárche). In conseguenza di questo fatto si può pensare che il toponimo sia piuttosto recente e precisamente derivi dall'antico tosc. gualca «impianto meccanico, per lo più azionato dall'acqua corrente, che serviva per lavare e follare i panni, soprattutto l'orbace». Il vocabolo toscano è arrivato in Sardegna anche sotto forma di gualchiera, incrociandosi col verbo calcare «calpestare» e dando luogo all'appell. calchèra, carchèra, cracchèra (GDLI VII 98-99; DES I 268; DILS). Di fatto presso Dualchi scorrono due rivi, il riu Piritzolu e il riu Murtatzolu, nei quali è ipotizzabile l'esistenza in passato di qualche gualchiera; d'altronde di questo fatto esiste tuttora a Dualchi qualche lontano ricordo. Inoltre si sa che nella medesima zona esistevano gualchiere anche nel rivo che scorre fra Abbasanta e Paulilatino e soprattutto a Santu Lussurgiu.- Secondo una tradizione locale, anticamente il paese si chiamava Doralchi; senonché questa tradizione è smentita dalle più antiche documentazioni del toponimo, quali risultano nelle Rationes Decimarum Italiae, Sardinia (RDS 179, 852, 1659, 2066, 2274, 2275), per gli anni 1341, 1342, 1346-1350: Dualche, Dualque, Doalque, della diocesi di Ottana, ed inoltre nel Codex Diplomaticus Sardiniae (I 834/2) tra i villaggi che sottoscrissero la pace fra Eleonora d'Arborea e Giovanni d'Aragona dell'anno 1388: Dualche. Il villaggio è citato pure nella Chorographia Sardiniae (180.25) di G. F. Fara (anni 1580-1589) come oppidum Dualchis, ormai della diocesi di Alghero.

Fogheddu (Dualchi): «piccolo fuoco» (probabilm. soprannome del padrone del terreno).
Fustiarbu (Dualchi): «pioppo».
Inzas (Dualchi): «vigne».
Isca ('e) árbure (Dualchi): «aiola (dell') albero».
Mannalena (Dualchi): potrebbe derivare dall'appell. mannale «maiale», col significato di «zona di maiali».
Molarzu, su (Dualchi): «il cespuglieto, luogo di cespugli».
Mullone, su (Dualchi): «mucchio di pietre fatto come confine di terreni oppure come segnale di un individuo ucciso» (DILS).
Mura 'e lughe (Dualchi): «mucchio di pietre della luce».
Mura 'e prunas (Dualchi): «mucchio di pietre dei prugni».
Mura 'e sorres (Dualchi): «mucchio di pietre delle sorelle».
Noedda (Dualchi): probabilm. «(vigna) nuova o piantata da poco».
Nuraghe ('e) arile (Dualchi): «nuraghe (a forma di) barile». Vedi Nuraghe ('e) barilo (Sedilo).
Nuraghe ('e) Ono (Dualchi): probabilm. da connettere col tpn. Bono.
Órrios, sos (Dualchi): «le bùgnole» (granai cilindrici fatti di canna intrecciata). Vedi Padru 'e lússia (Birori)
Paule 'e codina(s) (Dualchi): «palude della/e roccia/e piatta/e».
Paule 'e rues (Dualchi): «palude delle gru» (uccelli).
Pedra mazore (Dualchi): «pietra maggiore».
Pintzi (Dualchi): è il cognome ital. Pinzi, documentato, ad es., a Roma.
Pirastru, su (Dualchi): «il perastro o pero selvatico».
Piridu (Dualchi): probabilm. da leggere Piriddu (cognome).
Pirighedda, sa (Dualchi): «il pero dai frutti piccoli».
Pranu 'e ozastru (Dualchi): «piano dell'olivastro od olivo selvatico».
Putzu iu, su (Dualchi): «il pozzo vivo».
Putzu mortu, su (Dualchi): «il pozzo morto».
Serra, sa (Dualchi): «la costa o crinale di montagna».
Sireddis (Bortigali/Dualchi): potrebbe significare «sorelle» (al plur.), derivando dal gallur.-sass. suredda «sorella».
Sorgótzi(li) (Dualchi): potrebbe intendersi come come *s'Orgótzi(li), da connettere con l'appell. orgosa «terreno umido, acquitrinoso ricco di giunchi, erica, alni e salici». Vedi Orgosí (Ghilarza).
Uana (Dualchi): si potrebbe connettere, attraverso una forma *s'Uana, col tpn. Suana (Villagrande Stris.).
Ulivera, s' (Dualchi): «zona ricca di olivi».
Varzu, su 'e Varzu (Dualchi): «il terreno di Vargiu» (cognome).

GHILARZA

Arbiarbu (Ghilarza): «dalla barba bianca» (soprannome del padrone del terreno).
Arzolái (Ghilarza, Teti): = arzola «aia», col suffissoide sardiano o protoardo -ái. Cfr. Spadulitzái (Ghilarza).
Aurú (Ghilarza/Soddì): forse corrisponde al fitonimo sardiano o protosardo áurri, aúrri «càrpino bianco e nero», «carpinella».
Bena 'e arbiddera (Ghilarza): «sorgente della zona ricca di scilla» (aspidda, arbidda, pianta).
Besumene (Ghilarza): forse = betzúmene «vecchiume».
Birigheddái, Irigheddái (Ghilarza): relitto sardiano o protosardo (suffisso e suffissoide), forse col significato di «virgulti, germogli, ramoscelli», da confrontare - non derivare - col lat. virga, virgula, *virgella «verga, virgulto, germoglio, ramoscello», finora di etimo ignoto (DELL, DELI2). Vedi Berchidda (Comune di B.), Birgotte (Nùoro), Irghiddo (Sedilo).
Birighissones (Ghilarza): probabilm. ò da riportare all'appell. ghirrisone, ghirghisone «fascio di spine, groviglio di sterpi o rovi, vepraio, siepe» (DILS).
Boelis (Ghilarza): probabilm. = Boelle «Raffaele», nome personale al plur. Vedi Boele (Ardauli/Sorradile), Boeli (Mamoiada/Olzai).
Butturischella, Uttirischela (Ghilarza) (2 suffissi diminutivi): relitto sardiano o protosardo, da riportare all'appell. gútturu, (b)útturu «gola, gorgozzule», «gola di montagna, viottolo stretto e incassato», da confrontare - non derivare - col lat. guttur,-uris «gola, strozza» (finora di etimologia oscura; DELL).
Calavrighedu (Ghilarza) «sito di biancospini».
Canchedda (Ghilarza): «piccola grotta», variante di conchedda.
Corona (Ghilarza): «corona» oppure Corona cognome (DICS).
Corrinzolu (Ghilarza): «piccolo corno, cornetto», «bacello di legumi, specialm. di fagioli».
Costaleri (Ghilarza): «abitante o proprietario di una costa di collina o monte».
Cunzola (Ghilarza) «ciotola di terracotta», diminutivo di conzu «cogno».
Ena 'e sa figu, s' (Ghilarza): «la sorgente del fico».
Figu 'e crobu (Ghilarza): «fico del corvo».
Friscas (Ghilarza): «(acque?) fresche».
Fruccas (Ghilarza): «forche».
Funtana 'e zannile (Ghilarza): «fonte della soglia».
Ghilarza [pronunzia locale (B)Ilártzi] (Comune di G.): il paese è citato molto per tempo e parecchie volte nel Condaghe di Bonarcado (CSMB) nelle forme Gilarce e Gilarci ed anche nel Codice Diplomatico delle relazioni fra la Santa Sede e la Sardegna (CDSS I 59), mentre nell'atto di pace fra Eleonora d'Arborea e Giovanni d'Aragona del 1388 (CDS I 839/1) figura già con una grafia catalana Guilarci. Ora, considerato che il tpn. trova riscontro solamente nell'altro Ghilartzì o Ghilortzì (di Arzana), mentre non ne trova alcuno nel patrimonio lessicale sardo, siamo indotti a ritenere che abbiamo di fronte un toponimo sardiano o protosardo, per il quale però non siamo in grado di intravedere ed indicare alcun significato.
Latzones (Ghilarza): «grandi lacci» (al plur.) accrescitivo di latzu, lathu, lattu «laccio», oppure del cognome Lazzu (DICS).
Lestincos (Ghilarza): «lentischi».
Madau (Ghilarza): «recinto per bestiame».
Madaurru (Ghilarza): probabilm. = Madau 'e Urru «recinto per bestiame di Urru» (cognome, DICS).
Malinzone (Ghilarza): «secchio da mungere, per lo più di sughero».
Malosa (Ghilarza): «zona accidentata».
Manèntzia, sa (Ghilarza): probabilm. è da correggere in masèntzia «tutte le api dell'alveare».
Mastr'Umbrosu (Ghilarza): «mastro o maestro Ambrogio».
Méndulas, sas (Ghilarza): «i mandorli».
Messer Cappái (Ghilarza): «messer Cappai» (cognome).
Monte 'e Soddì (Ghilarza): «monte di Soddì» (frazione di Ghilarza).
Mur' ('e) accas (Ghilarza): «mucchio di pietre (delle) vacche».
Mura 'e féurra (Ghilarza): «mucchio di pietre della ferula».
Mura 'e Nigola (Ghilarza): «mucchio di pietre di Nicola».
Mura 'e úlimos (Ghilarza): «mucchio di pietre degli olmi».
Mura ('e) joja (Ghilarza): «mucchio di pietre di giovedì oppure di gioia» (probabilm. soprannome del padrone del terreno).
Murdegu, su (Ghilarza): «il cisto» (pianta).
Mureddo (Ghilarza): = Mureddu (cognome).
Nuraghe 'e Mortos (Ghilarza): «nuraghe dei morti».
Nuraghe 'e suerzedu (Ghilarza): «nuraghe del sughereto».
Nuraghe ('e) Aunes (Ghilarza): probabilm. «nuraghe (delle) congiuzioni», da aunire «unire». Molti nuraghi risultano adoperati come caposaldi delle congiunzioni di terreni.
Nuraghe ('e) Òrgono (Ghilarza): probabilm. è da ricostruire come S'òrgono, Sòrgono (vedi), col significato di «abbeveratoio».
Nuraghe pajolu (Ghilarza): «nuraghe (a forma di) paiolo». Cfr. Noragugume.
Ódine, mura (Ghilarza): relitto sardiano o protosardo (suffisso), ma di significato ignoto.
Ogos de craba (Ghilarza): «occhi di capra».
Olecca (Ghilarza): probabilm. relitto sardiano o protosardo, ma di significato ignoto. Quasi certam. è lo stesso che Burecco, (B)Urecco (Abbasanta).
Onnigarza (Ghilarza): «tenuta, compresi i servi, appartenente al Donnu «Signore» e precisamente al Giudice oppure a persone della sua famiglia», dal mediev. donnicalia.
Orgosí (Ghilarza): relitto sardiano o protosardo (ossitonia), da connettere con l'appell. orgosa «terreno umido, acquitrinoso ricco di giunchi, erica, alni e salici». Vedi Sorgótzi(li) (Dualchi).
Orosimíu (Ghilarza): si potrebbe intendere come oru simíu «orlo disseccato (di rivo)», di cui il secondo componente è quasi di certo un participio passivo da connettere con gli idronimi Riu Simiu (Villamassargia) e Rius Simius (Maracalagonis). È dunque probabile che i tre toponimi significhino «rivo seccato, rivi seccati», derivando dal lat. semus «dimezzato, sminuito, scemato». Vedi Villasimius (DILS II).
Orraccu
(Ghilarza): corrisponde al tpn. Tzurraccu (Abbasanta), attraverso una fase *s'Orraccu, *s'Urraccu.
Oschéi (Ghilarza/Tadasuni): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), da connettere con l'appell. oscheddu, (b)uscheddu, ischeddu, isqeddu «fango, limo, melma, spazzatura del cortile». Vedi Oscái (Orani), Óschine (Ghilarza), Oschèle (Dorgali), Oschelo (Sedilo).
Óschine (Ghilarza): relitto sardiano o protosardo (suffisso), da connettere con l'appell. oscheddu, (b)uscheddu, ischeddu, isqeddu «fango, limo, melma, spazzatura del cortile». Vedi Oschéi (Ghilarza), Oschèle (Dorgali), Oschelo (Sedilo), Óschina (Paulilatino).
Ostele (Ghilarza): quasi certam. corrisponde al tpn. Oschelo (Sedilo) (vedi).
Pardu, su (Ghilarza): «il prato comunale».
Perdas arbas (Ghilarza): «pietre bianche».
Perdigheddu (Ghilarza): «piccola pernice» (soprannome del padrone del terreno), diminutivo di pérdighe «pernice».
Perdighera (Ghilarza): «sito di pernici» (pérdighes).
Pranu 'e Naria (Ghilarza): «piano di Naria» (cognome, DICS).
Putzu 'e craba (Ghilarza): «pozzo della capra».
Putzu 'e Judeos (Ghilarza): «pozzo dei Giudei».
Putzu 'e rosas (Ghilarza): «pozzo delle rose» oppure «dei Rosas» (cognome).
Spadulitzái (Ghilarza): potrebbe corrispondere al fitonimo spádula, ispádula «sala, schiancia» (Typha latifolia L.), dal lat. spathula, diminutivo di spatha + suff. sardiano o protosardo -itzái. Cfr. Arzolái (Ghilarza, Teti).
Sumbòe, nuraghe (Ghilarza): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto.
Suzarga (Ghilarza): «bagolaro, spaccasassi» (Celtis australis L.). Vedi Surbiaghe (Sedilo).
Tanca 'e sas Chessas (Ghilarza): «tanca delle Chessa» (cognome femm. plur.). Vedi Tziu Chessa (Norbello).
Tanca 'e su Crammu (Ghilarza): «tanca del Carmelo».
Trintzas (Ghilarza): «cinture di calzoni e gonne», probabilm. soprannome del padrone del terreno.
Trubeli (Ghilarza): potrebbe derivare da un gentilizio lat. *Turbelius (cfr. Turbonius, Turbinius; RNG), in caso vocativo.
Tussu, nuraghe (Ghilarza): «tosse», probabilm. soprannome del padrone del terreno.
Urásala (Ghilarza): potrebbe essere il diminutivo di un fitonimo corrispondente - non derivato - a quello greco ourhà skorpíou «scorpiuro». Vedi Nuraghe ('e) uras (Aidomaggiore).
Zuncheddos (Ghilarza): «i Zuncheddu» (cognome al plur.).

NORAGUGUME

Abba 'e sa mandra (Noragugume): «acqua del recinto per bestiame».
Áidu 'e furones (Noragugume): «passaggio dei ladri».
Anna Tzilicca (Noragugume): «Anna Tzilicca» (tzilicca dolce costituito da un bastoncino di pasta che avvolge un pieno di sapa) (soprannome della padrona del terreno).
Arzola 'e pirastru (Noragugume): «aia del perastro o pero selvatico».
Atza 'e riu (Noragugume): «punta del rivo».
Berbeghi-nieddu (Noragugume): «pecora nera» (soprannome del padrone del terreno).
Bonassái (Alghero, Noragugume): probabilm. relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto.
Cannisones (Noragugume): «cannucce palustri».
Cherchizu (Noragugume): «piccola quercia, querciolo».
Chintorza (Noragugume): «cintura, cinturone».
Cóncula, sa (Noragugume): «la catinella, il mastello».
Corrincas (Noragugume): «cornacchie», variante di corroncas.
Curca, Curcai (Bortigali/Noragugume): forse corrisponde al lat. gurga col significato di «polla d'acqua». Vedi La Crucca (Sassari).
Farrutzu (Noragugume): probabilm. diminutivo del cognome Farre.
Funtana 'e Leone (Noragugume): «fonte di Leone» (nome personale).
Funtana 'e Masia (Noragugume): «fonte di Masia» (cognome).
Funtana 'e píscamu (Noragugume): «fonte del vescovo».
Funtana 'e sa rúndine (Noragugume): «fonte della rondine».
Funtanas sarzas (Noragugume): probabilm. «fonti salate», dal lat. salsus.
Giuanni Rasu
(Noragugume): «Giovanni Rasato» (soprannome del padrone del terreno).
Ilái (Gairo, Noragugume): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto. Cfr. Ilói (Sedilo)
Intro 'e matta (Noragugume): «dentro le macchie o cespugli» (sing. collettivo).
Irididdo (Noragugume): relitto sardiano o protosardo (suffisso), probabilm. lo stesso che Irghiddo (Sedilo).
Iscala ('e) ide (Noragugume): «scala o erta (della) vite)».
Iscannitzu (Noragugume): «graticcio o stuoia di canne».
Iscoba, s' (Noragugume): «la scopa» (pianta).
Ispiddosu (Noragugume): «(sito) pieno di scilla o cipolla marina» (aspidda, ispridda, pianta).
Lotziri (Noragugume): relitto sardiano o protosardo probabilm. da riportare al fitonimo lutzara «clematide cirrosa», «viticcio», «vitalba» (Clematis cirrhosa, flammula, vitalba) (DILS, LISPR). Vedi Lotzorái (Comune di L.; Sarule, Sedilo)
Lua, sa (Noragugume): «l'euforbia».
Mamutzo (Noragugume): probabilm. è una retroformazione dell'appell. mamuthone, mamutzone «spauracchio dei bambini», «spaventapasseri».
Mesu ('e) ias (Noragugume): «in mezzo alle vie».
Monte ('e) iscos (Noragugume): «monte (delle) scodelle» [(d)iscu)].
Montrigu 'e ábbile (Noragugume): «monticello dell'aquila».
Montrigu 'e férulas (Noragugume): «monticello delle ferule».
Mur' istruttu (Noragugume): «muro distrutto».
Mura 'e Ledda (Noragugume): «mucchio di pietre di Ledda o Deledda» (cognome).
Mura 'e segus (Noragugume): «mucchio di pietre di dietro».
Mura ('e) Sune
(Noragugume): «mucchio di pietre di Sune», quest'ultimo relitto sardiano o protosardo, ma di significato ignoto, da connettere con Suni (Comune di S.).
Muráine (Macomer, Nuragugume): relitto sardiano o protosardo da connettere con mura «mucchio di pietre» e «nuraghe».
Murtatzolu (Noragugume): probabilm. «piccolo mirteto», da murtáriu, murtarzu «mirteto»; oppure corrisponde a mustatzolu «mostacciolo» (dolciume speciale di pasta dolce) come soprannome del padrone del terreno.
Niu 'e corbu (Noragugume): «nido di corvo».
Noragúgume (pronunzia locale anche Noragugúmene e pure Nura-) (Comune di N.). L'esistenza nell'agro di Sassari di un nuraghe chiamato la Padèdda, dal significato trasparente di «la Pentola, la Pignatta», offre l'opportunità di interpretare il tpn. Noragugume come uguale a «Nuraghe Cùccuma», cioè "nuraghe a forma di vaso" od anche di "pentolino". Molti nuraghi semplici, infatti, soprattutto quelli piuttosto tozzi e a base larga, a distanza offrono appunto l'immagine di un vaso o di una pentola capovolti (DILS II). Cfr. Nuraghe pajolu (Ghilarza).
Pala 'e su chercu (Noragugume): «pendio della quercia».
Pedra 'e Taleri (Noragugume): «pietra di Taleri». Vedi Taleri.
Pedra pertusa (Nuragugume): «pietra forata».
Péntuma (Bultei, Galtellì, Noragugume, Oliena): «rupe, dirupo, precipizio, voragine».
Piritzolu (Noragugume): «vinello, acquerello, vino nuovo» (soprannome del padrone del terreno).
Riu trottu (Noragugume): «rivo tortuoso».
Ruinas, sas (Noragugume): «le rovine».
Serra 'e bartzas (Noragugume): «costa delle vasche».
Serras bassas (Noragugume): «crinali di montagna bassi».
Suerzu 'e crobu (Noragugume): «sughera del corvo».
Taleri (Neoneli, Noragugume, Orani, Tiana), Taleris (Bortigali, Esterzili), Talere (Ozieri/Nughedu S. Nicolò): corrisponde all'appell. taleri «scala rudimentale costituita da un lungo tronco d'albero munito di intagli o tacche per le mani e i piedi» (usato particolarm. nelle grotte e nelle pareti delle montagne della Barbagia orientale), probabilm. relitto sardiano o protosardo da confrontare - non derivare - col tardo lat. taliare «tagliare» (finora privo di etimologia; DELI2) (corrige DILS).
Tanca 'e mesu, sa (Noragugume): «la tanca di mezzo».
Tanca 'e s'ozastru (Noragugume) «tanca dell'olivastro od olivo selvatico».
Tittionosu (Noragugume): «(sito) di smilace aspra» (tetti, tettione).
Tólinu (Noragugume, Sorradile, Siurgus), Tolino (Sedilo): relitto sardiano o protosardo, ma di significato ignoto. Cfr. Tulino (Banari).
Trailone (Noragugume): «vitellone, torello».

NORBELLO

Battizones (Norbello): «gattini», «gatti selvatici».
Bena 'e Suluis (Norbello): «sorgente o acquitrino di .?.».
Benaorchis (Norbello): = Bena 'e Orchis «sorgente o acquitrino degli orchi».
Bidiles, sos (Norbello): «le pozze d'acqua».
Bonassái (Alghero, Norbello): probabilm. relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto.
Buscu, su (Norbello): «il bosco».
Chirigheddu (Norbello): «piccolo Quirico».
Codina morta, sa (Norbello): «la pietra morta», forse riferito a qualche antica tomba.
Cónculas (Norbello): «catinelle, mastelli».
Cracchériga (Norbello): «gualchiera». Vedi Cracchera (Abbasanta).
Crastu 'e túmbaru (Norbello): «roccione del tamburo o dell'alveare o del verbasco».
Cuzu 'e Tragada, su (Norbello): «l'angolo appartato di Tragada». Vedi Tragada.
Errieddu, s' (Norbello): «il piccolo rivo, ruscello».
Frades Cartas (Norbello): «fratelli Carta» (cognome al plur.).
Funtana 'e álinos (Norbello): «fonte degli alni».
Funtana 'e sainas (Norbello): «fonte delle saggine».
Funtana ('e a)menta (Norbello): «fonte della menta».
Jacca noa, sa (Norbello): «il cancello rustico nuovo».
Levrandinu (Norbello): «Levantino», dal corrispondente ital.
Lottos, sos (Norbello): «i lotti (di terreno)».
Mandra 'e fustes (Norbello): «recinto per bestiame dei bastoni».
Mesu 'e camminos (Norbello): «in mezzo ai cammini».
Montigu (Norbello): «monticello».
Norbello (dizione locale Norghíddo, Nurghíddo,-u) (Cpmune di N.) - È, questo, uno degli esempi più evidenti e più gravi della sopraffazione culturale che la Sardegna ha subìto da parte dei suoi numerosi dominatori: la "traduzione" dell'originario Norghíddo nell'odierno Norbello è completam. errata, fuorviante e perfino ridicola, dato che il toponimo sardo non era altro che la forma diminutiva del vocabolo nurághe, cioè *nuraghíddo, e significava pertanto «nuraghetto, piccolo nuraghe». Questo tpn. trova esatto riscontro nel nome di un nuraghe di Bultei: Nurchídda o Norghídda (VSG), che però risulta al femminile, forse perché sottintende il vocabolo femm. turre «torre».
Nuraghe ruju (Norbello): «nuraghe rosso».
Orconale, funtana (Norbello): probabilm. «fonte del grande Orco».
Pardu 'e Sella (Norbello): «prato di Sella» (antica villa giudicale ormai distrutta).
Paule 'e s'istoja (Norbello): «palude della stuoia».
Pischinale, su (Norbello): «la zona di pozzanghere».
Scala, Iscala perdosa (Norbello): «scala, erta pietrosa».
Scocco, Iscocco (Norbello): è il cognome ital. Scocco, documentato, ad es., a Roma.
Séurra, funtana (Norbello): probabilm. è da intendersi *s'éurra «la ferula».
Sirb'ónniga (Norbello): «selva padronale», dal lat. silva e dal lat. mediev. dominicus-a.
Su 'e Noardu (Norbello): probabilm. «il terreno di Leonardo».
Suéi (Norbello): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto.
Suluis (Norbello): probabilm. relitto sardiano o protosardo, da collegare agli altri Subái (Mogorella), Sulái (Osini), Sulana (Luras), ma di significato ignoto.
Taerra (Norbello): «taverna».
Tanca noa, sa (Norbello): «la tanca nuova».
Tragada (Norbello): «(terra) trascinata», cioè "alluvionata"? Vedi Cuzu 'e Tragada.
Truischèa (Norbello): «zona di pepe montano o timelea» (trubiscu, truiscu).
Turre (Norbello): «torre».
Tziu Chessa (Norbello): «zio Chessa» (cognome). Vedi Tanca 'e sas Chessas (Ghilarza).
Tziu Nigola (Norbello): «zio Nicola».
Zanna ('e) arghera (Norbello): forse «valico della spazzatura», da arga «spazzatura».
Zuanne Orane (Norbello): «Giovanni Orani» (cognome).

PAULILATINO

Atzara (Paulilatino): «vitalba, viticcio».
Bau 'e fenu (Paulilatino): «guado del fieno».
Bau 'e Perdu (Paulilatino): «guado di Pietro».
Busáur(r)u (Paulilatino): toponimo di significato e origini ignoti.
Buzas (Paulilatino): «piccoli otri».
Chighinzolas (Paulilatino): forse «piccole cicogne» (plur.), dal lat. ciconia + -ola. Vedi Chigonza (Mores).
Cónnighe (Paulilatino): probabilm. corrisponde all'aggett. dónnicu, dónnigu-a «appartenente al Giudice» (mediev.), dal lat. dom(i)nicus, ma in caso vocativo.
Coronna, Goronna
(Paulilatino): probabilm. relitto sardiano o protosardo col significato di «corona, cerchia di monti» o «grotta», vedi Coronadèo (Ovodda), Corunele (Nùoro).
Ena 'e Santu Janni, s'
(Paulilatino): «la sorgente di San Giovanni».
Frissa (Paulilatino, Pozzomaggiore): corrisponde al fitonimo sardiano o protosardo frissa «inula vischiosa, ceppita» (Cupularia viscosa L., Inula viscosa Ait.).
Funtana 'e áurras (Paulilatino): «fonte delle porcilaie».
Galla (Paulilatino): forse vocabolo ital. corrispondente all'appell. galla «cecidio».
Idighinzu (Paulilatino): «viticcio». Vedi Ighinzu (Abbasanta).
Lugherras
(Paulilatino): «lucerne» (nuraghe entro cui sono state trovate centinaia di lucerne nuragiche, puniche, romane e anche ctistianele quali dimostrano chiaram. la funzione religiosa dei nuraghi).
Martzas (Paulilatino): «martore».
Marzocco (Paulilatino): probabilm. cognome ital.
Meddaris (Paulilatino, Sedilo): probabilm. corrisponde al tpn. Gremeddari (Oliena) = «luogo di gremeddas "lombrichi"», al plur.
Melaghe
(Paulilatino) «blatta».
Messer Pinna (Paulilatino): «messer Pinna» (cognome).
Nuraghe ('e) Onnella (Paulilatino): probabilm. corrisponde all'appell. ital. gonnella attribuito come soprannome al padrone del terreno.
Nussiu, nuraghe (Paulilatino): potrebbe corrispondere all'appell. nuntzu, nuthu «augurio».
Olieddos (Paulilatino): «coccole dell'olivastro».
Òrchere, nuraghe (Paulilatino): probabilm. relitto sardiano o protosardo da confrontare - non derivare - col lat. Orcus «Orco» (dio dei morti).
Orcheredda (Paulilatino): «piccola Òrchere» (zone limitrofe).
Orre (Paulilatino, Sorradile, Zerfaliu): probabilm. relitto sardiano o protosardo da confrontare - non derivare - col lat. horreum «granaio» (finora privo di etimologia).
Ortéi (Bultei, Dorgali, Paulilatino/Zerfaliu): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), probabilm. da confrontare - non derivare - col lat. (h)ortus «orto». Vedi Ortueri, Olzai (Ortzái).
Óschina (Paulilatino): relitto sardiano o protosardo (suffisso), da connettere con l'appell. oscheddu, (b)uscheddu, ischeddu, isqeddu «fango, limo, melma, spazzatura del cortile». Vedi Oschéi, Óschine (Ghilarza), Oschèle (Dorgali).
Pabarile (Paulilatino): «pascolo comunale, maggese».
Paulilátino (pronunzia locale Paúli Láttinu) (Comune di P.). L'etimologia del tpn. è possibile solamente col richiamo alla esatta forma sarda, che è da intendersi come «Palude lattiginosa», cioè "del colore del latte", "biancastra" (log. láttinu-a da latte, a sua volta dal lat. lac, lactis) (DILS II).
Piddío (Paulilatino): corrisponde al cognome Peddio (DICS).
Torolèo (Paulilatino): probabilm. è una variante di Turrulíu (Sedilo).
Trontile (Paulilatino): potrebbe corrispondere ad un appell. *frontile «frontale, costa antistante». Cfr. ital. frontile (GDLI).
Urunnúi (Paulilatino): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), da connettere coi toponimi Orune, Urune.
Zèndero (Paulilatino): probabilm. corrisponde al fitonimo ital. zénzero.
Ziringonis (Paulilatino): corrisponde all'appell. tziringoni «lombrico» (al plur.).

SEDILO

Áppiu (Sedilo): «appio, sedano selvatico».
Arajola oppure Arjola (Sedilo): probabilm. «zona adatta all'aratura» oppure «aia».
Arbainti (Sedilo): probabilm. «Barba finta» (soprannome del padrone del terreno).
Battos (Sedilo): «gatti».
Bau 'e carros (Sedilo): «guado dei carri».
Bau 'e Marcella (Sedilo): «guado di Marcella» (nome personale).
Bau 'e pischina 'e linu (Sedilo): «guado della pozza del lino» oppure «di Lino» (nome personale).
Bennasi (Sedilo): probabilm. = ben(n)axi «terreno acquitrinoso, inondato e fecondato dal fiume», «luogo di sorgiva».
Beranile
(Sedilo): «maggese», «sterco di animali usato come letame».
Biddinchis (Sedilo): probabilm. «paesani, villani», variante di biddúnculu-a «paesano-a» (riferito con dispregio dagli abitanti delle città a quelli dei paesi vicini).
Bierzíere (Sedilo): da interpretarsi bia 'e Erzíere «via di E.», che corrisponde al mediev. Guilciber, curatoria del Giudicato di Oristano.
Binza 'e caddu (Sedilo): «vigna del cavallo».
Binzales (Sedilo): «vignali».
Binzas betzas (Sedilo): «vigne vecchie».
Binzas d'Aini (Sedilo): «vigne di Gavino».
Binzas de padru (Sedilo): «vigne del prato».
Boládigas (Sedilo): «fusaggini» (Euonymus Europaeus L.).
Búsoro
(Sedilo): probabilm. relitto sardiano o protosardo (suffisso), ma di significato ignoto.
Busurtéi (Sedilo): probabilm. relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto.
Cabones (Sedilo): «capponi».
Campizolu (Sedilo): «campicello».
Campu 'e cortes (Sedilo): «campo dei cortili».
Cántaru, su (Sedilo): «la fontana».
Carraju 'e frores (Sedilo): «il carnaio, il luogo di interramento dei fiori» oppure dei Floris» (cognome).
Columbos (Sedilo): «colombi».
Conca 'e caddu (Sedilo): «testa di cavallo».
Corrugosu (Sedilo): «corrugoso» (detto di terreno oppure soprannome del padrone del terreno).
Crau, su (Sedilo): «il chiodo».
Croe, su 'e Croe (Sedilo): probabilm. «il terreno di Crobe» (cognome).
Cruccuriga (Sedilo): «zucca» (sing. collettivo).
Culipesau (Sedilo): «dal sedere sollevato» (soprannome del padrone del terreno).
Donnile (Sedilo): probabilm. «(terreno) del donno o signore», da donnu «donno, padrone, signore» (mediev.; titolo del Giudice e dei suoi parenti stretti).
Erighighine (Sedilo): probabilm. corrisponde all'appell. erighina,-e «zecca digiuna» (insetto parassita).
Fenughedu (Sedilo): «sito di finocchi selvatici».
Filigorri (Sedilo): relitto sardiano o protosardo, col probabile significato di «felceto, luogo di felci», da confrontare - non derivare - col lat. filex, filix,-icis «felce» (finora privo di etimologia) (DILS II).
Flumeneddu, riu (Sedilo): «fiumicello».
Frades Ispanos (Sedilo): «fratelli Spanu» (cognome al plur.).
Frantzesu (Sedilo): «(cittadino) francese».
Fronte ('e) lizos (Sedilo): «fronte (dei) gigli».
Funtana 'e suerzu (Sedilo): «fonte della sughera».
Funtana 'e tzia Rega (Sedilo): «fonte di zia Greca» (nome personale).
Giusta tzoppa (Sedilo): «Giusta zoppa» (nome e soprannome della padrona del terreno).
Ilói, Illói (Sedilo): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto. Cfr. Ilái (Gairo, Noragugume).
Irghiddo (Sedilo): relitto sardiano o protosardo (suffisso), con l'eventuale significato di «virgulto, germoglio, ramoscello». Vedi Berchidda; Birgotte (Nùoro), Birigheddái (Ghilarza), Irididdo (Noragugume) (DILS II).
Ispassu, s' (Sedilo): «lo spasso, il divertimento».
Ladarune (Sedilo): relitto sardiano o protosardo (suffisso), probabilm. da riportare all'appell. láddara «galla, gallozza della quercia», «cacherello delle capre e delle pecore» (DILS II).
Lavros (Sedilo): «allori».
Lighéi (Sedilo): probabilm. relitto sardiano o protosardo (suffissoide), da riportare ad una forma *elighéi «elice» (DILS II(.
Lionisa (Sedilo): probabilm. «volpe», letteralm. «leonessa», da riportare all'appell. leori, liori «volpe», nome tabuistico che corrisponde al nome pers. Liori, Lioni, Leoni «Leone» (DILS). Vedi Launisa (Atzara).
Littigheddu (Sedilo): «boschetto», diminutuivo di littu «bosco».
Lodine (Sedilo), Lodine (Comune di L.). Toponimo sardiano o protosardo, come indizia il suo suffisso -íne (come negli altri toponimi Cossoíne, Lardíne, Locutíne, Oroíne, Lolloine), da connettere con questi altri corradicali: Lodè (villaggio), Lodei (Orgosolo), Lodeis (Orune), Lodiási (Mamoiada), Lódulu (Lanuséi), Lodúnu (Urzuléi) (suffissi e suffissoidi sardiani). Però nulla siamo in grado di affermare circa il suo significato originario (DILS II).
Longhío
(Oniferi, Ottana/Sedilo): probabilm. da connettere con longhéi «spilungone, individuo lungo e magro» (Bonorva), lungréu «allampanato» (Sassari) (da cui il cognome Longheu, Lungheu), da confrontare - non derivare - col lat. longus «lungo» e con gli antrp. etr. Lunce, Lunkhe, Lvnce. Vedi Longone, Lungone (insenatura lunga e stretta di S. Teresa), Lunghéi (Nule) (suffisso e suffissoidi) (DILS II).
Lonne (Sedilo, Siniscola): probabilm. relitto sardiano o protosardo, ma di significato ignoto.
Lotzorái (Comune di L.; Sarule, Sedilo): relitto sardiano o protosardo da riportare al fitonimo lutzara «clematide cirrosa», «viticcio», «vitalba» (Clematis cirrhosa, flammula, vitalba) (DILS II, LISPR). Vedi Lotzoréi o Latzoréi o Lotzolái (Baunei/Talana), Lotzorói (Sedilo), Lotzeri (Oliena), Lotziri (Noragugume); Lotzori, Lotzuruni (Sarule), Lutturái (San Teodoro).
Lure (Sedilo): potrebbe derivare dal gentilizio lat. Lurius (RNG), in caso vocativo, ma con una -e proporzionale logudorese. Vedi Luri (Arborea, Tissi).
Máganos (Sedilo): probabilm. = mánagos «monaci».
Melas (Sedilo) «meli» oppure cognome al plur. (DILS).
Mindalái (Sedilo): = minda 'e Lai «pascolo riservato, erbaio di Lai» (cognome del proprietario).
Monte 'e paza (Sedilo): «monte di paglia».
Monte 'e Santu Nigola (Sedilo): «monte di San Nicola».
Monte ('e) trigu (Sedilo): «monte del grano».
Monte majore (Sedilo): «monte maggiore».
Mudregu, su (Sedilo): «il cisto» (pianta).
Mura 'e logu (Sedilo): «mucchio di pietre del luogo» oppure «di Delogu» (cognome).
Mura 'e Mei (Sedilo): «mucchio di pietre di Mei» (cognome, DICS).
Mura 'e ruos (Sedilo): «mucchio di pietre dei rovi».
Mura ('e) ebbas (Sedilo): «mucchio di pietre delle cavalle».
Mura Antoni oppure 'e Antoni (Sedilo): «Mura Antonio» (cognome e nome» oppure «mucchio di pietre di Antonio».
Muzana (Sedilo): «Mugiana» (femm. di cognome, DICS).
Nuraghe 'e Perra(s) (Sedilo): «nuraghe d(e)i Perra» (cognome).
Nuraghe ('e) barilo (Sedilo): «nuraghe (a forma di) barile». Vedi Nuraghe ('e) arile (Dualchi).
Nuraghe ('e) iscudu (Sedilo): «nuraghe dello scudo» (moneta o arma di difesa?).
Oligái (Sedilo): relitto sardiano o protosardo (suffissoide), probabilm. da connettere con élighe «leccio» oppure con oliva, oliba «olivo,-a».
Orbètzari
(Sedilo): probabilm. è un relitto sardiano o protosardo, da connettere col fitonimo ital. corbezzolo, finora di etimo ignoto (DELI2).
Orzánghene (fonte, Sedilo): relitto sardiano o protosardo (suffisso), che forse significa «pozzanghera». Vedi Putzáncaru (mediev., CSPS 404); cfr. Tosíngalu (Aidomaggiore), Tosinghene (Sedilo).
Orzuara (Sedilo): probabilm. «(terra) producente orzo».
Oschelo (Sedilo): relitto sardiano o protosardo (suffisso), da connettere con l'appell. oscheddu, (b)uscheddu, ischeddu, isqeddu «fango, limo, melma, spazzatura del cortile». Vedi Oschéi, Ostele (Ghilarza), Oschèle (Dorgali).
Padru, su
(Sedilo): «il prato comunale».
Palone, funtana (Sedilo): «fonte del grande palo».
Pedra 'e mariane (Sedilo): «pietra della volpe» oppure «di Mariani» (cognome).
Perria (Sedilo): è il cognome del proprietario del terreno (DICS).
Pitzinna mala (Sedilo): «ragazza cattiva».
Pram(m)as (Sedilo): «palme».
Prunaghe (Sedilo): «luogo di prugni o di prugnoli».
Puligone (Sedilo): «grossa pulce» (soprannome del padrone del terreno).
Punta 'e Lucíferu (Sedilo): «cima di Lucifero».
Putzu e lottas (Sedilo): «pozzo delle lotte o discordie».
Roja 'e laccheddu (Sedilo): «rigagnolo della piccola conca».
Sadurinu (Sedilo): «Saturnino», nome personale.
Sálighe nanu (Sedilo): «salice nano».
Scala, Iscala 'e sa raighina (Sedilo): «scala, erta della radice».
Sédilo (Comune di S.) - Il toponimo compare nella forma di Setilo - però col valore di cognome - nel Condaghe di Silki (CSPS 44, 66, 72, 73, 80, 103, 147, 148, 191) e nel Condaghe di Trullas (CSNT2 154, 166, 184, 219, 224, 313, 321), mentre compare nella forma Sedilo nel più recente Condaghe di Bonarcado (CSMB 74, 93, 123). Esso pertanto potrebbe derivare dal cognomen lat. Septimus (RNG), in caso locativo.- Il villaggio compare fra le parrocchie della diocesi di Santa Giusta che versavano le decime alla curia romana nella metà del secolo XIV (RDS passim) e tra i villaggi che sottoscrissero la pace fra Eleonora d'Arborea e Giovanni d'Aragona del 1388 (CDS I 839/1). Giovanni Francesco Fara, Chorographia Sardiniae, 138.5; 140.2,4; 156.35; 198.14 (anni 1580-1589). corretto
Segau, su (Sedilo): «il (terreno) tagliato o escluso dalla semina» (DILS, egadu, segada).
Serra 'e Nughedu (Sedilo): «costa di Nughedu S. Vittoria».
Serra 'e pirastru (Sedilo): «costa del perastro o pero selvatico» (sing. collettivo).
Serra 'e sa nae (Sedilo): «costa di montagna del ramo» (sing. collettivo).
Serra 'e sa rughe (Sedilo): «costa della croce».
Serra ('e) urbaris (Sedilo): «costa dei recinti per vacche e buoi». Vedi Urbare oes (Aidomaggiore).
Serra linta (Sedilo): «costa di montagna spoglia», letteralm. "leccata".
Serra majore (Sedilo): «costa di montagna maggiore».
Serra, sa (Sedilo): «la costa o crinale di montagna».
Serras bassas (Sedilo): «crinali di montagna bassi».
Spilunca, Ispilunca niedda (Sedilo): «spelonca nera».
Suerzu, su (Sedilo): «la sughera».
Surbiaghe, su (Sedilo): «il bagolaro, lo spaccasassi» (Celtis australis L.). Vedi Suzarga (Abbasanta/Ghilarza).
Talasái (Sedilo): relitto sardiano o protosardo, forse da confrontare col greco thálassa «acqua salata», «mare» (vocabolo "oscuro" per i GEW, DELG, DELI2). Cfr. Talassa (Esterzili), Talasséi (Ussassai), Talasácciu (Desulo), Talasazzia (Tonara), Talasidda (Ussana), Talasuniái (Orgosolo), Talasa/Salasa (mediev.; Anglona) (LISPR 108).
Taleri (Neoneli, Sedilo, Orani, Tiana), Taleris (Bortigali, Esterzili), Talere (Ozieri/Nughedu S. Nicolò): corrisponde all'appell. taleri «scala rudimentale costituita da un lungo tronco d'albero munito di intagli o tacche per le mani e i piedi» (usato particolarm. nelle grotte e nelle pareti delle montagne della Barbagia orientale), probabilm. relitto sardiano o protosardo da confrontare - non derivare - col tardo lat. taliare «tagliare» (finora privo di etimologia; DELI2) (corrige DILS).
Tanca 'e su conte (Sedilo): «tanca del conte».
Tolino (Sedilo), Tólinu (Noragugume, Sorradile, Siurgus): relitto sardiano o protosardo, ma di significato ignoto. Cfr. Tulino (Banari).
Torozzula (Sedilo): probabilm. «trottola» (soprannome del padrone del terreno).
Tosinghene (Sedilo): relitto sardiano o protosardo, che forse significa «pozzanghera». Vedi Putzáncaru (mediev., CSPS 404). Probabilm. = Tosíngalu (Aidomaggiore).
Trottodde (Sedilo): relitto sardiano o protosardo (suffisso), probabilm. da connettere con l'appell. trotta «trota» (la trota fino a circa un secolo fa era l'unico pesce dei corsi d'acqua della Sardegna, pescato con particolare cura dai Sardi). Cfr. Truttighè (Austis).
Turrulíu (Sedilo): nome di vari uccelli della famiglia dei trampolieri: «chiurlo», «corriere», «piviere», «pivieressa», «occhione», «pantana», «pettegola», «piro-piro», «albastrello», «calidra» (DILS).
Úlimos (Sedilo): «olmi».
Zillái, funtana (Sedilo): probabilm. relitto sardiano o protosardo (suffissoide), ma di significato ignoto. Vedi Ziddái/Tiddái (Bitti).
Zorcasso (Sedilo): forse è l'ital. «turcasso, faretra».


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