La Curatoria di
Parti Gilciber

C’è da premettere che l’Altipiano di Abbasanta era in epoca classica una zona intensamente romanizzata, cioè con una forte presenza di Romani (militari, veterani, latifondisti, liberti, coloni e schiavi) in virtù delle sue grandi possibilità in fatto di coltivazione dei cereali e dell’allevamento intensivo del bestiame e in particolare dei cavalli (vedi Ghilarza). D’altra parte Abbasanta, che nell’antichità si diceva ad Medias (Vias), aveva una notevole importanza per la sua centralità nella strada romana che andava da Caralis a Turris Libisonis (Porto Torres) e ad Olbia e inoltre perché questa strada si incrociava con un’altra che andava da Tharros ad Austis.
In questa zona Guilcier era un centro abitato citato parecchie volte e sotto forme diverse nella Carta di permuta fra Torbeno e Costantino d’Orrubu del 15 ottobre 1102 (CREST XII 42), nel Condaghe di Bonarcado ed inoltre in un documento del Codex Diplomaticus Sardiniae (CDS I 252/2) per l'anno 1182. Risulta poi tra i villaggi che sottoscrissero l'atto di pace fra Eleonora d'Arborea e Giovanni d'Aragona del 1388 (CDS I), ma che Giovanni Francesco Fara, Chorographia Sardiniae (198.16) cita come ormai disabitato per gli anni 1580-1589. Doveva essere nelle vicinanze di Sedilo, dove ha lasciato tracce nel toponimo Berzíere, a due chilometri a sud-ovest di questo paese.
Il toponimo è del tutto isolato, per cui si deve pensare ad una sua origine tutta particolare. Noi pensiamo ad una sua derivazione dal lat. aquilifer «aquilifero, vessillifero, centurione portatore dell’insegna militare», che era un grado militare abbastanza elevato, dato che l’aquila non era solamente il simbolo della legione, ma aveva anche un funzione importante durante la battaglia, perché costituiva un segnale (signum) che trasmetteva ordini alle truppe combattenti. Ebbene è probabile che il grado militare di aquilifer fosse quello di qualche veterano romano che aveva una villa o «tenuta» nel sito del paese scomparso di Guilcier.
La spiegazione etimologica di questo toponimo ha il carattere della grande verosimiglianza in virtù del fatto che si tratta di un toponimo “corposo”, ossia è costituito da un notevole numero di fonemi, che consentono una buona corrispondenza coi fonemi della citata base latina. D’altra parte, dato che Guilcier era un toponimo che non aveva riscontro nell’intero lessico della lingua sarda, per cui non ha avuto modo di appoggiarsi a vocaboli corradicali, si comprende appieno come abbia avuto ampie vicissitudini di svolgimento; e precisamente Guilcier, Gilciver, Gilciber, Gilciver(i), Cilthiber, Guelcivere, Ocier, Bierzíere, ecc.
In epoca medioevale Guilcier fu centro di una curatoria chiamata Parti Gilciber, come indica già un documento del Codex Diplomaticus Sardiniae (CDS I 232/2) dell’anno 1165; curatoria che in epoca più recente fu detta anche di Ocier Reale perché costituiva un feudo regio. Apparteneva al Giudicato di Arborea e alla diocesi di Santa Giusta e il suo capoluogo prima fu Abbasanta e dopo Sedilo. (Day 76).

Massimo Pittau


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